Liberiamo Tommaso d’Aquino
Riflessioni di Irene Agovino
Tommaso d’Aquino (1225-7 marzo 1274)* è il filosofo più utilizzato sia dai tradizionalisti che dagli antitradizionalisti. Difensore dell’Inquisizione- cui però rimproverava l’utilizzo della tortura- e dall’inquisizione accusato nel periodo francese, San Tommaso è stato il santo più travisato della cristianità. Veniamo alla sua vita, per capirlo meglio.
Tommaso dei conti d’Aquino nacque nel 1225 nella contea di Aquino, a Roccasecca (che oltre ad essere il paese di Felice Scossamocca era anche una fiorente e medievale cittadina). Destinato alla vita ecclesiale, entrò all’età di 14 anni come professo benedettino.
Sono gli anni della rivoluzione francescana e di quella domenicana e dopo nove anni passati come benedettino, Tommaso diventerà domenicano nel 1244. La leggenda vuole che fosse la Madonna a spingerlo a diventare frate domenicano.
Predicatore a Napoli, insegnò alla Federico II e poi a Parigi ed infine a Colonia. Durante il periodo francese fu accusato di averroismo. Questa dottrina, sorta dal filosofo arabo Averroè(perseguitato nella Spagna islamica) vede due verità: quella della fede(che è sempre vera)e quella della filosofia(che se si avvicina alla fede diventa vera). Peccato che anche per i musulmani medievali la verità era una: quella della fede.
Fu cosi, che Tommaso dovette affrontare l’Inquisizione con l’accusa di averroismo. Prosciolto da ogni accusa, si recò a Colonia ed infine di nuovo a Napoli, dove tenne un corso su Aristotele. Morì il mercoledì delle ceneri del 1274 in Francia, non prima di aver chiesto ai suoi discepoli di bruciare, quale opera inutile, la Summa Teologica (che rimase anche incompiuta)
Composta di tre parti e due libri, la Summa tratta della creazione, del male e del fine dell’uomo – creato ad immagine e somiglianza del Creatore – che per Tommaso è il bene. E qui veniamo a due nodi, che lo hanno fatto diventare il re degli ultraconservatori e dei progressisti insieme: omosessualità ed aborto.
Nel libro secondo, nelle terza parte, Tommaso dice: “nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della natura” e ancora: “i peccati contro natura sono simili a coloro che amano mangiare carne umana”
Il sacerdote Olivera ha cercato di affermare che Tommaso parlasse di altro. Non vogliamo assolverlo. Parlava di omosessualità. Cosi come in un altro capitolo egli dirà che il feto di pochi mesi non è altro che bambino in atto, quindi non bambino.
In definitiva Tommaso merita di essere santo. Ciò non vuol dire che vada scusato di tutto quello che ha detto. Egli non era Dio. Ma è stato per dirla con le parole del prof. Giannini, professore di filosofia morale, ateo ed anticlericale: “Un uomo che ha dato dei castelli filosofici che molti oggi si sognano”.
Ed è stato un cristiano, anche se era contro le eresie, anche se non considerava l’aborto e la pena di morte peccati gravi, anche se considerava viziosi i gay. Perché nelle sue opere e nei suoi commenti ha sempre difeso la coscienza ed ha rischiato di pagare per seguirla. Perché il Maestro, il Signore nostro Gesù Cristo, ci ha insegnato proprio questo.
Bibliografia e fonti principali:
Summa Theologiae, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1997
Tommaso d’Aquino, in Filosofico. Net, a cura di Cosimo Lamanna e Diego Fusaro.
Tommaso D’Aquino e la coscienza, catechesi di P. Antonio Maione a Pratella, settembre 2015
* Tommaso d’Aquino (Roccasecca, 1225 – Fossanova, 7 marzo 1274) è stato un frate domenicano, teologo e filosofo italiano esponente della Scolastica, definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli è anche il punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica, che ha i suoi fondamenti e maestri in Socrate, Platone e Aristotele, e poi passati attraverso il periodo ellenistico, specialmente in autori come Plotino.