L’India delle contradizioni. Mentre la legge punisce l’omosessualità, le famiglie indù benedicono il matrimonio gay dei figli
In India un numero sempre maggiore di famiglie organizza cerimonie religiose per consacrare l’unione dei loro figli omosessuali.
Il quotidiano Times of India ne ha fatto la copertina della sua edizione di domenica 10 maggio 2009. Sempre più gay indiani si sposano con cerimonie indù, coi costumi tradizionali e nel rispetto dei riti.
Un anno fa si è trattato di un informatico di Bombay che sposava un americano a Seattle nel corso di una cerimonia similare. Il più delle volte questi felici avvenimenti giungono alla conoscenza dei media dato che hanno luogo in paesi più aperti per quanto riguarda le questioni omosessuali.
Ma i militanti gay indiani affermano che matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso, come quello di Michael e Aditya, vengono celebrati da molti anni sul territorio indiano.
Ciononostante l’omosessualità in India è sempre considerata come un atto criminale. L’omosessualità è penalizzata da un vecchissimo articolo del Codice Penale Indiano che risale alla colonizzazione britannica, l’articolo 377. Porta la data del 1860 e criminalizza l’omosessualità, o più precisamente, condanna “i rapporti carnali contro natura” con pene carcerarie che vanno da un minimo di 10 anni e possono arrivare fino all’ergastolo.
Questa legge, anche se non applicata, fa sempre molto paura ai gay indiani, il cui numero è stimato in oltre 2,5 milioni.
Ma i matrimoni religiosi non forniscono la prova di “relazioni sessuali contro natura”, così come le definisce il Codice Panale Indiano. Ashor Raw Kavi, il leader del movimento omosessuale in India, aggiunge che molto spesso “I preti indù dimenticano tutto se mostrate loro qualche banconota”.
La depenalizzazione dell’omosessualità sarebbe una tappa molto importante per l’evoluzione delle mentalità. Consentendo una maggior visibilità dei gay, porterebbe alla conoscenza della diversità omosessuale e ad una miglior accettazione dlle coppie dello stesso sesso.
Nei testi religiosi fondamentali dell’induismo, principale religione del Pese, l’omosessualità non è citata, nè condannata esplicitamente. All’opposto, le Chiese cristiane in India, come ovunque nel mondo, condannano l’omosessualità e le coppie omosessuali e combattono il matrimonio di persone dello stesso sesso.
Tra ipocrisia sociale, tolleranza che cresce sempre più e legge retrograda, la vita degli omosessuali indiani è più che mai ingarbugliata in situazioni contradditorie.
O Signore, benedici la felicità delle coppie gay.