L’inferno vissuto dai transgender cristiani nelle loro chiese
Testo di Austen Hartke tratto da “Transforming: The Bible and the Lives of Transgender Christians” (Trasformazioni. La Bibbia e le vite dei cristiani transgender), editore Westminster John Knox Press, 2018, 225 pagine), capitolo 5, liberamente tradotto da Diana di Torino, revisione di Giovanna di Parma
Il cristianesimo occidentale ha avuto un effetto significativo su Taiwan, nonostante il piccolo numero di cristiani praticanti che vivono lì.
A maggio 2017 Taiwan è diventato il primo territorio asiatico a riconoscere i matrimoni omosessuali, ma questa vittoria per le persone LGBTQ di Taiwan non è stata facile. La resistenza al matrimonio omosessuale proveniva dai cristiani taiwanesi fin dagli anni ’90 ed era costantemente cresciuta nel tempo, man mano che la questione diventava più importante nelle chiese occidentali.
Un gruppo, l’Alleanza dei Gruppi Religiosi per l’Amore delle Famiglie di Taiwan, organizzò una protesta nel novembre 2013 che comprendeva migliaia di persone contrarie a una legislazione a favore delle persone LGBTQ.
Chen Chih-hung, portavoce dell’Alleanza all’epoca, riteneva fosse compito dei cristiani educare gli altri gruppi religiosi di Taiwan sui pericoli dell’omosessualità. Spiegava:
I gruppi cristiani prendono l’iniziativa su questo tema perché le religioni asiatiche non hanno tradizionalmente considerato l’omosessualità come un grave problema. Le chiese degli USA e dell’Europa hanno affrontato direttamente l’impatto del matrimonio gay… Poiché solo una piccola percentuale di taiwanesi sono cristiani, condividiamo ciò che sappiamo con altre religioni in modo che si comprenda la gravità della situazione.
Le chiese cristiane a Taiwan sono informate dalle chiese all’estero su quanto hanno fatto gli attivisti gay… Ci manca l’esperienza. Ci hanno detto quanto sia serio il problema e quali strategie adottino i sostenitori dei diritti dei gay.
Non è sorprendente che forse gruppi come l’Alleanza di Chen siano sostenuti da gruppi evangelici conservatori negli Stati Uniti in termini di conoscenze e risorse. Due organizzazioni con base negli USA, Focus sulla Famiglia e il Congresso Mondiale delle Famiglie, hanno filiali a Taiwan e Hong Kong che cercano di influenzare le comunità ecclesiali e la legislazione.
Aidan ha sperimentato in prima persona questo nuovo atteggiamento contro le persone LGBTQ nelle chiese. Dopo aver effettuato la transizione medica parecchi anni fa, ha deciso di trovare una chiesa accogliente.
“Cominciai a frequentare questa chiesa che mi piaceva e fin dall’inizio dissi al mio pastore della mia identità. Gli dissi che ero transgender e gli chiesi se gli andasse bene. All’epoca non ne aveva idea – non aveva mai incontrato prima una persona transgender. Mai sentito parlarne! L’unica cosa che condivideva era che non era un sostenitore dei gay, e poiché io sono uomo eterosessuale, non aveva problemi. Mi accolse e rimasi in questa chiesa per cinque anni”.
I problemi iniziarono quando Aidan iniziò seriamente ad uscire con una donna. Si recarono insieme in chiesa la domenica e improvvisamente sembrò che il pastore non fosse più così amichevole. Penso fosse coinvolto in tutta la lotta per l’eguaglianza dei matrimoni che si stava combattendo all’epoca; penso che questo lo abbia fatto fermare per pensarci, prenderlo in considerazione e decidere che non era d’accordo sul fatto che fossi transgender.
In un certo senso ha rafforzato la sua visione su quanto fosse giusto e cosa no, quindi in origine era OK essere trans, ma non essere gay. In seguito nessuna delle due cose andava più bene”.
“Come hai capito che non gli andava bene?” gli chiesi.
“Mi facevano pressioni perché restassi celibe e io non credevo che per me potesse andare bene”, rispose ridendo Aidan e proseguì:
“Era una chiesa molto evangelica e carismatica, quindi quello che hanno fatto è dirmi: “Il Signore me l’ha detto in sogno. Ho avuto una visione nel mio sogno e ho visto il Signore imprimere la parola celibato sulla tua fronte e mi ha specificamente detto che dovevo riferirtelo. Quel genere di cose. Nessuna menzione alle Scritture o altro – si tratta solo della loro visione, del loro sogno”.
Al momento, essendo una persona sottomessa, non ho reagito. Sono andato nel panico nel mio cuore, ma poi ho pensato che quello era solo un malinteso, ero sicuro che quelle persone mi amavano, si prendevano cura di me e ci sarebbe stato un modo di parlarne.
Al momento non ho detto niente. Ma poi nelle settimane seguenti ho inviato loro articoli, materiale da leggere per far riconsiderare la cosa, ma non è servito a nulla. Ogni domenica vedevo il pastore avvicinarsi alla mia ragazza e sussurrarle all’orecchio. Quando le chiedevo cosa le avessero detto mi rispondeva: “Stiamo pregando per te” oppure “Siamo preoccupati per te” o “Ricordati cosa ha detto il Signore”. Cose di questo tipo.
Questa pressione e la prospettiva di perdere o la sua chiesa o la sua ragazza o entrambe provocò grande angoscia mentale ad Aidan. Inoltre c’era sempre quel piccolo dubbio in fondo al suo cervello che gli sussurrava: “E se avessero ragione loro?”.
Ho lottato con l’inferno per molto tempo mentre ero in quella chiesa, perché di questo si preoccupava la mia ragazza. Inferno. Era preoccupata di finire all’inferno perché usciva con me. Abbiamo iniziato ad avere così tante discussioni su questo argomento che mi sono spaventato e i pastori non sono stati di alcun aiuto. Stavano avendo tutte quelle visioni! Sono andato in panico all’idea di finire all’inferno. Questo pensiero mi rimaneva sempre in fondo alla mente e andava peggiorando.
Alla fine Aidan lasciò la chiesa e ruppe con la sua ragazza. Cominciò a pensare in modo più critico ad alcune cose imparate alle scuole cristiane e a quanto il pastore aveva detto contro le persone gay. Cominciò a leggere decine di libri e articoli sull’identità di genere, la fede, e la Bibbia cercando di rimettere insieme i vari pezzi. Ma ad un certo punto il trauma vissuto, mentre gli veniva ripetuto continuamente che era intrinsecamente sbagliato e destinato a una punizione eterna, divenne troppo pesante da sopportare.
“Come descriveresti ora la tua fede?” gli chiesi. “Onestamente penso sia incredibile che te ne sia ancora rimasta dopo tali esperienze”.
Aidan sorrise tristemente. “Quello che è successo è che alcuni giorni credo che l’inferno non esista e altri giorni credo che, se Gesù è venuto a salvarci, lo ha fatto per tutti noi e, anche se l’inferno esiste, ci ama troppo per farci soffrire per sempre”.
“Se il me stesso di due anni fa mi avesse visto come sono adesso, sarebbe andato fuori di testa! Non crederebbe che sono la stessa persona, perché sono un po’ emotivo su questo punto”. Deglutì e guardò in basso.
Ricordo com’era essere me stesso due anni fa: Dio era tutto. Ora, invece, la mia relazione con Dio a volte sembra nulla. Sto ancora lottando. Sto cercando di dare un senso a tutto questo, ma è molto meglio che essere continuamente terrorizzato.
Forse un giorno potrò tornare indietro. Ma sono stato un cristiano trans in chiesa per 8 anni. E come cristiano trans, fuori dalla chiesa in questo momento, non riesco proprio a credere a come ho vissuto per tutto questo tempo. “È una specie di miracolo”.
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