L’instancabile guerra dei cristiani contro le persone transgender
Testo di Austen Hartke tratto da “Transforming: The Bible and the Lives of Transgender Christians” (Trasformazioni. La Bibbia e le vite dei cristiani transgender), editore Westminster John Knox Press, 2018, 225 pagine), capitolo 1, liberamente tradotto da Diana di Torino, revisione di Giovanna di Parma
Negli ultimi anni questioni culturali e politiche, come il matrimonio omosessuale, hanno portato alla ribalta i temi di lesbiche, gay e bisessuali. Invece la discussione sulle persone transgender, invece, nello stesso periodo, è stata del tutto ignorata, sia all’interno della società sia negli ambienti cristiani. Gli scrittori di “Christianity today” (Cristianità oggi), una rivista evangelica, ha espresso un basso livello di attenzione ai temi transgender a partire dal 2008, ma è stato solo nel 2012 che la T della sigla LGBTQ (Lesbiche, Gay, Bisex. Trans e Queen) ha acquistato rilevanza tra i cristiani.
Un gruppo di ragazze scout in Colorado permise a una giovane transgender di unirsi al loro gruppo; questo provocò una pronta reazione, sotto forma di boicottaggio dei biscotti delle scout da parte di alcuni cristiani. Nel 2013 il Heath Adam Ackley, professore all’Università evangelica Azusa Pacific, fece coming out come transgender e fu invitato ad andarsene.
A maggio 2014 il “Time” dichiarò quell’anno “il punto di svolta transgender” e predisse che le loro tematiche sarebbero state “la prossima frontiera dei diritti civili in America”. Nel 2015 vi fu l’introduzione di un numero record di progetti di legge che escludevano le persone transgender.
Mentre la visibilità delle persone transgender è aumentata negli ultimi cinque anni (il numero di persone che conoscono un transgender è raddoppiato dal 17% di Americani nel 2014 al 35% due anni dopo), non sempre ha avuto effetti positivi. Man mano che più persone transgender si fanno avanti e condividono le loro storie e le lotte che devono affrontare, coloro che ritengono le identità transgender sgradevoli o moralmente corrotte, sentono che anche loro devono farsi avanti con le loro opinioni, le loro politiche e la loro teologia.
A ottobre 2015, proprio tre mesi dopo che la superstar olimpica Caitlyn Jenner apparve come transgender sulla copertina di “Vanity Fair”, l’Associazione dei Consulenti Biblici Certificati (ACBC) ha organizzato un evento definito “la prima conferenza dei cristiani evangelici sulle questioni transgender”. Nessuna persona transgender fu invitata. Invece i relatori, identificati per la maggior parte come Battisti del Sud, concordarono in anticipo una dichiarazione in cui si rifiutava l’idea che “un essere umano potesse possedere un genere diverso da quello indicato dal genere biologico”. I membri dell’ACBC hanno sostenuto che la disforia di genere è il risultato del peccato originale e Owen Strachan, direttore esecutivo del Concilio Biblico su uomini e donne, ha dichiarato: “Anche se non abbiamo mai inteso scegliere un’identità transgender, se seguiamo questo impulso, inseguiamo un istinto peccaminoso. Stiamo peccando contro Dio”.
Poi nel 2016 quello che era stato per lo più un dibattito teologico tra cristiani conservatori e chi sosteneva la giustizia per i transgender, divenne una battaglia a tutto campo che esplose nella legislazione nazionale. Il 13 maggio 2016 il Dipartimento statunitense di Giustizia e quello dell’Istruzione inviarono una lettera di orientamento congiunta a tutte le scuole pubbliche, chiarendo che le protezioni del Titolo IX contro la discriminazione basata sul sesso ora includevano funzionalmente la discriminazione basata sull’identità di genere.
La lettera stabiliva che, in conformità al Titolo IX, le scuole pubbliche non dovevano discriminare in base all’identità di genere, quando si trattava di spazi separati per genere come servizi igienici, spogliatoi, classi o scuole per persone dello stesso sesso, confraternite maschili o femminili. Tutte le scuole che volevano continuare a ricevere sussidi federali dovevano conformarsi al Titolo IX.
Improvvisamente, il movimento per la protezione delle persone transgender negli Stati Uniti divenne, secondo alcuni cristiani, una minaccia alla libertà religiosa. Decine di scuole avviarono il processo di richiesta di esenzione religiosa in modo da non doversi conformare alla lettera sull’orientamento – una mossa che ricorda l’esenzione religiosa per evitare il controllo delle nascite vinta da Hobby Lobby nel 2014 e quella di una panetteria del Colorado nel 2013 per non dover servire persone omosessuali.
Ma queste piccole società, piccole imprese, scuole non agivano da sole. Tre gruppi di potere di cristiani conservatori – Alleanza in difesa della libertà, Concilio di Ricerca sulla Famiglia, Focus sulla famiglia – hanno fornito fondi e consulenza legale a supporto di quanto considerano libertà religiosa. Quando si trattava di temi transgender, tutte e tre queste organizzazioni sono state coinvolte.
Mentre afferma di non esercitare pressioni sui funzionari governativi, né di promuovere una legislazione a proprio favore, l’Alleanza in difesa della libertà – la cui missione consiste nel mantenere le porte aperte al Vangelo, sostenendo la libertà religiosa, la santità della vita, il matrimonio e la famiglia – ha creato un modello politico che vieta agli studenti transgender l’entrata nei bagni delle scuole e si è offerto di difendere qualsiasi distretto scolastico che sostiene tale politica. Questo “Atto di privacy fisica dello studente” è stato usato come modello su cui diversi legislatori hanno elaborato proposte per vietare alle persone transgender i bagni pubblici in linea con la loro identità di genere.
Il Consiglio di Ricerca sulla Famiglia, un’organizzazione politica pubblica la cui missione consiste nel “promuovere la fede, la famiglia e la libertà nelle politiche pubbliche e nella cultura partendo da una visione del mondo cristiana”, è stata determinante nell’influenzare gli sforzi legislativi contro gli Americani transgender. Il loro comitato di azione politica, il Faith Family Freedom Fund (Fondo per la Libertà di Fede della Famiglia), ha condotto campagne pubblicitarie contro la proposta di Houston sull’Ordinanza sulla parità dei diritti nel 2015, sostenendo che, se la misura di non discriminazione fosse stata approvata, gli abitanti di Houston avrebbero potuto essere multati per aver impedito a un uomo di entrare nei bagni femminili.
Peter Sprigg, rappresentante del Concilio di Ricerca sulla Famiglia, ha sostenuto che includere l’identità di genere come categoria protetta nelle leggi sui diritti civili “avrebbe minacciato la sicurezza pubblica di donne e bambini creando nuove occasioni per i predatori sessuali”.
Questo non si è verificato. Nei dodici stati statunitensi che hanno incluso l’identità di genere nelle leggi antidiscriminatorie a marzo 2014, nessuno è stato aggredito per l’accesso ottenuto a questi spazi in seguito a questo tipo di politica.
Inoltre, lo stesso studio effettuato sulle leggi antidiscriminatorie ha dimostrato che non c’è mai stato un incidente in cui una persona transgender abbia aggredito qualcuno in queste strutture, smontando così l’idea che le persone transgender siano un pericolo per gli altri. Infatti, secondo uno studio del 2013 condotto dall’Istituto Williams, il 70% delle persone transgender sono state loro le vittime di insulti verbali o fisici nei bagni pubblici.
Focus sulla Famiglia è probabilmente l’organizzazione cristiana più nota negli Stati Uniti. Hanno aggiornato una dichiarazione sulle loro posizioni nel loro sito web con una serie completa su temi transgender, che includeva l’affermazione che le identità transgender “violano il disegno di Dio sul sesso e la sessualità”. La dichiarazione continua: “Crediamo che questa sia una sfida culturale e teologica per la quale ci dobbiamo impegnare e vincerla. Il moderno movimento “transgender” lavora sistematicamente per smantellare la realtà dei due sessi – maschile e femminile – come la Bibbia e il mondo hanno sempre conosciuto. Se la lobby transgender avrà successo, ci saranno conseguenze impressionanti per gli individui, i matrimoni, le famiglie e tutta la società”.
Con questo spirito da crociata l’impegno di Focus sulla Famiglia con Alleanza per la famiglia hanno contribuito a implementare il disegno di legge della Camera 2 in North Carolina nel 2016. Questo disegno di legge è stato il primo atto legislativo statale che richiedeva specificamente alle persone transgender di usare i bagni o altre strutture simili che corrispondessero a quanto dichiarato nel loro certificato di nascita e ha impedito che ogni politica antidiscriminatoria che includesse l’identità di genere o l’orientamento sessuale diventasse legge nello stato del North Carolina.
Queste due disposizioni possono sembrare irrilevanti a coloro che non si identificano come transgender, ma lo stress causato dalla consapevolezza che uno potrebbe essere arrestato per essere entrato in un bagno, o molestato o aggredito se si entra in un altro bagno, difficilmente può essere sottovalutato.
In un’intervista con Greta Gustava Martela, una delle fondatrici del Centro di Crisi per transgender Trans Lifeline, è stato scoperto che le chiamate in arrivo al Centro di crisi sono raddoppiate nelle tre settimane successive all’entrata in vigore della legge HB2 (la cosiddetta legge del bagno che consente ai transgender solo l’uso di bagni e spogliatoi pubblici conformi al sesso indicato nel certificato di nascita).
Questa legge, che fu in seguito giudicata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti una violazione alla Legge federale sui diritti civili, è stata attuata in seguito agli sforzi del Focus sulla politica per la Famiglia e dell’Alleanza per la Famiglia. Secondo la documentazione più recente rilasciata dall’Agenzia per le Entrate statunitense, Focus sulla politica per la Famiglia ha contribuito per oltre un terzo del proprio budget a favore della propria affiliata: il Consiglio per la politica per la Famiglia del North Carolina. Il Consiglio per la politica sulla Famiglia, a sua volta, ha fatto pressioni sul governatore del North Carolina, Pat McCrory, perché convocasse una sessione speciale per far approvare in tutto lo stato la legge HB2 in un solo giorno.
Molti altri gruppi cristiani hanno opinioni negative quando si tratta di identità transgender, sebbene le azioni che intraprendono potrebbero apparire non così dannose. Alcuni assumono posizioni più moderate oppure promuovono un’accettazione condizionata.
Il Convegno dei Battisti del Sud ha approvato una risoluzione nel 2014 che dichiara che “la confusione di identità di genere” è la conseguenza della condizione umana decaduta, da non incoraggiare né normalizzare. Alla fine dello stesso documento si conclude che la Convenzione “ama il suo prossimo transgender, ricerca sempre il loro bene, lo accoglie nelle proprie Chiese e, se si pentono e credono in Cristo, verranno accolti tra i membri di Chiesa”.
Sebbene il documento richieda una risposta amorevole, l’enfasi è posta sul pentimento che presuppone tre cose: le identità transgender sono di per se stesse peccaminose, una persona transgender può rifiutare la propria identità se si sforza abbastanza e infine le identità transgender sono incompatibili con la fede in Cristo.
Altri gruppi cristiani, come il Sinodo della Chiesa Luterana del Missouri, si sono concentrati non tanto sulle identità transgender, quanto sulla transizione fisica di una persona. La Commissione per la Teologia e le relazioni ecclesiastiche della Chiesa Luterana del Missouri ha rilasciato una dichiarazione nel 2014 che consiglia ai pastori di scoraggiare qualsiasi forma di transizione per i membri della Chiesa transgender e suggerisce invece di indirizzarli verso un terapeuta cristiano.
Lo stesso anno le Chiese dell’Assemblea di Dio rilasciarono un documento che “scoraggiava ogni tentativo di trasformazione fisica o alterazione rispetto al proprio sesso biologico – inclusi, ma non limitati a riassegnazione elettiva del sesso, atti o comportamenti di travestiti, transgender o di genere non binario”. Anche se queste affermazioni non danno molte indicazioni su come trattare una persona transgender che ha già effettuato la transizione, creano un ambiente in cui ogni membro di Chiesa avrebbe ripensamenti significativi prima di fare coming out.
Un altro punto di dissenso per molti cristiani è stato fino a che punto viene permesso a un membro transgender di far parte della vita della Chiesa. Alcuni gruppi accolgono i transgender alla ricerca di una Chiesa, ma negano loro di essere membri ufficiali. Altri li accolgono tra i membri di Chiesa, ma negano loro posizioni di comando.
Ha fatto notizia nel 2015 che nella Chiesa Cattolica, la Congregazione per la Fede Vaticana, ha stabilito che le persone transgender non sono idonee a diventare padrini. Dopo che Alex Salinas chiese di essere il padrino del nipote, la Chiesa stabilì che, essendo apertamente transgender, “rivela un atteggiamento opposto all’imperativo morale di risolvere il problema dell’identità sessuale secondo la verità della propria sessualità”. La dichiarazione proseguiva affermando che Salinas non era idoneo a diventare padrino, perché “è evidente che questa persona non possiede i requisiti per condurre una vita secondo la fede nella posizione di padrino”.
Questo fu un colpo per i cattolici che avevano sperato che la Chiesa con Papa Francesco sarebbe diventata più accogliente con i cristiani LGBTQ. Papa Francesco stesso ha affrontato diverse critiche per quello che molti hanno visto come un la pericolosità delle persone transgender e le armi nucleari, durante un’intervista con gli autori Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi del libro “Questa economia uccide: Papa Francesco su capitalismo e giustizia sociale”.
In una parte dell’intervista in cui parla di cose che distruggono l’ordine della creazione, Papa Francesco fa questo esempio: “Pensate alle armi nucleari, alla possibilità di annientare in pochi istanti un numero altissimo di persone. Pensate alla manipolazione genetica, alla manipolazione della vita, alla teoria del gender, che non riconosce l’ordine della creazione”.
La frase “teoria del gender”, pur avendo molti significati possibili, di solito si riferisce ai modi in cui i sociologi sono arrivati a comprendere l’esperienza umana in termini di sesso, genere ed espressione di genere. Papa Francesco sembra esprimere la sua opinione che questi tipi di esperienze umane sono al di fuori dell’ordine creato da Dio e possono perfino essere pericolose.
Che effetto può avere sui giovani transgender cattolici essere considerati dalla propria comunità di fede contro natura o pericolosi? Cosa fa un membro transgender della Chiesa nelle assemblee domenicali quando gli viene detto che la transizione non è un’opzione?
Quando James Dobson, fondatore di Focus sulla Famiglia, continua ad incoraggiare gli uomini “a difendere la privacy e la sicurezza delle proprie mogli nei bagni pubblici contro un uomo dall’aspetto strano, vestito da donna” e si lamenta il fatto che non sia più accettabile sparare alla persona transgender in questa situazione, qual è l’effetto che fa nel nostro paese?
> Altri brani tratti da “Transforming. La Bibbia e le vite dei cristiani transgender”