L’irrompere nella Chiesa cattolica del coming out dei genitori cristiani con un figlio LGBT
Riflessioni inviateci Giancarla Codrignani, dopo la lettura dell’ebook gratuito “Genitori fortunati. Vivere da credenti l’omosessualità dei figli” (Tenda di Gionata, 2018)
La Chiesa interpreta la Parola, non è Dio. In suo nome storicamente ha convalidato stereotipi come dogmi. Le donne sono mestruate e non consacreranno. Il prete sarà celibe. Il matrimonio solo con il Vaticano II si fonda sull’amore (prima su:riproduzione, mutuo aiuto e -orrore in un sacramento – remedium concupiscentiae). Il corpo è materia e peccato (e risorge?). Gli omosessuali sono contro natura. Sempre la paura della corporeità, che pure è “immagine di Dio”.
Mi fa piacere – e vorrei che si replicasse anche nella società laica – il coming out dei genitori. Mi rallegro davvero, perché da tempo sento la colpa del pregiudizio (a cui la religione ha dato una pesante aggravante) che ha prodotto persecuzioni, vittime, infelicità, suicidi.
Dobbiamo risarcire almeno oggi che io mi domando se Dio (la natura?) vuole che tutti siano procreativi e se Dio (assolutamente non la natura), imponendo il massimo rispetto per i bambini (altrimenti meglio suicidarsi), sorride delle famiglie arcobaleno.