L’omofobia ad ottobre, figlia di una certa politica che esalta l’intolleranza
Riflessioni di Massimo Battaglio
Il mese di ottobre si chiude con 8 episodi di omofobia. Tuttavia, dal momento che alcuni hanno coinvolto diverse persone, le vittime salgono a 20. Vediamo:
- 05/10/2021: Torino: Una coppia gay, già fatta attenzione di episodi di provocazione da parte dei condomini, trova un cartello all’ingesso del condominio: “Si propone una riunione allo scopo di raccogliere le firme per mandarli via. Estirpiamo questo cancro!”.
- 09/10/2021: Bologna: Quattro attivisti trans accerchiati, insultati e presi a spintoni da un gruppo di ragazzi all’ingesso della loro sede sociale.
- 12/10/2021: Bergamo: Stefano Chinotti, avvocato impegnato nella difesa delle persone LGBT+, trova la propria auto rigata con la scritta “Fro*o”.
- 18/10/2021: Uzzano (FI): Consigliere leghista “si diverte” a lanciare insulti omofobi via web contro due colleghi.
- 19/10/2021: Napoli: Scoppia rissa con linciaggio di un ragazzo da parte di banda di coetanei. Insulti omofobi ne chiariscono la motivazione.
- 25/20/2021: Castellammare (NA): Al parco della villa comunale, due ventenni gay si abbracciano su una panchina. Un gruppo di coetanei li aggredisce a schiaffi.
- 31/10/2021: Padova: Due ragazzi di 14 anni sono aggrediti e pesantemente feriti da una banda di piccoli delinquenti, a causa dello smalto sulle unghie di uno dei due.
- 31/10/2021: Ferrara: In piazza, cinque ragazzini lgbt aggrediti prima verbalmente con epiteti e minacce omofobe e poi mediante lancio di petardi da parte di una gang di giovanissimi, al grido di “forza Benito Mussolini”.
Negli anni passati, gli episodi omofobi avvenuti nel mese di ottobre sono sempre stati meno: dodici vittime nell’ottobre 2020, tredici nel 2019, quindici nel 2018 e nel 2017, nove nel 2016 e nel 2015 ecc. Nel mese in cui si è ripreso a parlare di ddl Zan, le vittime sono quasi raddoppiate rispetto alla media. E gli episodi si sono fatti più fitti dopo il vergognoso affossamento della legge da parte delle destre e di Italia Viva.
E’ evidente che l’omofobia è figlia di una certa politica. Anzi: è politica fatta con mezzi violenti. L’aggressore omofobo è uno che vorrebbe dire la sua sull’omosessualità ma, non sapendolo fare perché è ignorante o immaturo, ricorre alle mani. A conferma di questa ipotesi, basta notare che cinque degli otto episodi vedono come autori alcune bande di ragazzini: bulli a corto di migliori strumenti culturali.
La si smetta dunque di dire che le associazioni LGBT+ vogliono entrare nelle scuole per “plagiare i giovani all’ideologia gender”. Se continuiamo a rivendicare che il mondo dell’istruzione si interessi all’omofobia, è perché, come vediamo da questi dati, ciò è indispensabile. Questi ragazzi, forse, non si sarebbero trasformati in teppisti omofobi se gli si fosse presentata la questione omosessuale nei giusti termini. Ora, in mancanza di educazione, verrano rieducati, a cura delle istituzioni competenti, che sono quelle penali. Cosa è meglio?
L’altro fatto ricorrente è la matrice di destra: un consigliere della Lega, una banda di piccoli neofascisti in erba… E’ tutta gente che sta sulla sponda politica di quel senatore col farfallino sgargiante, che si fa i selfie coi militanti di Lealtà e Azione. Altroché “libertà di espressione”! Altroché “valori tradizionali”! Se la destra parlamentare italiana sbarra la strada a una legge contro l’omofobia, è perché intende proteggere i propri elettori e simpatizzanti (e, in diversi casi, i propri stessi esponenti), che, l’omofobia, la praticano.
Qualcuno dirà che sto strumentalizzando. Può essere. In compenso, loro menano. E non so cosa è peggio. Anzi, lo so benissimo.
Per approfondire> Cronache di ordinaria omofobia