L’omofobia è una spina nella carne delle Chiese
Riflessioni del pastore William Sloane Coffin tratte da “The prophetic fire of William Sloane Coffin” pubblicato sulla rivista The Spire, Vanderbilt University Divinity School, Estate-Autunno 1992.
L’omosessualità è probabilmente la questione che probabilmente divide di più le chiese, come la schiavitù le ha diviso nel passato. I ministri delle Chiese dichiarano di avere l’autorità divina di giudicare gli uomini e le donne omosessuali non solo come differenti, ma differenti perchè peccatori; per questo gli uomini e le donne omosessuali sono stati stati oltraggiati fisicamente e psicologicamente; sono stati allontanati dalle loro famiglie, cacciati fuori dalle chiese e discriminati dolorosamente in vari modi legali. L’omofobia è una spina nella carne della Chiesa e noi non possiamo rimanere né indifferenti, né indecisi.
Chiaramente, non sono le Scritture che creano ostilità nei confronti dell’omosessualità, ma piuttosto l’ostilità verso l’omosessualità spinge alcuni a esaltare alcuni passaggi biblici ormai superati. Il problema non è come conciliare l’omosessualità con i passaggi delle Scritture che sembrano condannarla, ma piuttosto come si fa a conciliare il rifiuto e la punizione degli omosessuali con l’amore di Cristo. Non penso che possa essere fatto…
Il trattamento dei gay e delle lesbiche è una cartina al tornasole della giustizia nel nostro paese in questo momento. Se recuperiamo il senso originario della bontà della creazione e proviamo a non negare a Dio il diritto ad una creazione più pluralistica, riusciremo a comprendere meglio l’omosessualità.
* Il Reverendo William Sloane Coffin Jr (1 giugno 1924 – 12 aprile 2006) è stato un pastore cristiano liberale della chiesa presbiteriana e più tardi nella Chiesa Unita di Cristo ed un ardente sostenitore dei diritti civili. In questa sua riflessione ci ricorda che “il trattamento dei gay e delle lesbiche è una cartina al tornasole della giustizia nel nostro paese in questo momento. Se recuperiamo il senso originario della bontà della creazione e proviamo a non negare a Dio il diritto ad una creazione più pluralistica, riusciremo a comprendere meglio l’omosessualità”.