L’omosessualità oggi. Politici e vescovi dovrebbero parlare solo dopo essersi informati
Riflessioni del teologo Benjamin Forcano tratte da El Pais (Spagna), 12 aprile 2012, liberamente tradotte da Dino
Sono molti – compresi politici e vescovi – quelli che ancora condannano l’omosessualità. Per il ruolo di responsabilità che rivestono dovrebbero parlare dopo essersi ben informati su come oggi viene considerata l’omosessualità e sull’atteggiamento verso di essa. In occidente l’omosessualità è stata oggetto di valutazioni molto varie.
Il dottor John Boswell nel suo libro “Las bodas de la semejanza” (Il matrimonio della somiglianza) offre una documentazione di come nella Chiesa cattolica dal secolo VI fino all’XII esistesse, ed era cosa normale, la celebrazione liturgica di coppie omosessuali, secondo riti e preghiere specifici, presieduta da un sacerdote.
E’ a partire dal secolo XIII che l’omosessualità comincia ad essere considerata un vizio orribile (peccato nefando, cioè innominabile), così orribile che la definizione di innominabile non viene applicata neppure ad altri fatti più gravi: possiamo citare l’omicidio, il matricidio, l’abuso di minori, l’incesto, il cannibalismo, il genocidio e anche il deicidio.
Perché questo orrore che trasforma l’omosessualità nel peggiore dei peccati?
E’ opinione comune che (a quel tempo) fu elaborata una costruzione biblico-teologica morale giustificativa della gravità di questo peccato, oggi dimostrata come prescientifica e contraria al contesto e al significato dei testi biblici e pertanto queste argomentazioni per condannare l’omosessualità sono venute a mancare.
Gode ormai di generale consenso la conclusione scientifica che “Nè dalla medicina, dalla psicologia, dalla pedagogia, nè con mezzi sociali o legali, è stato possibile cambiare l’orientamento sessuale, benché i tentativi non siano mancati” (Juan L.T. Herreros, Approccio alla realtà omosessuale).
I più diversi studi convergono nella tesi che non è possibile definire l’omosessualità come una malattia, una devianza psicosomatica o una perversione sessuale. L’orientamento omosessuale non ha attinenza con la salute mentale nè col corretto comportamento nel gruppo sociale.
Per questo l’OMS ha eliminato l’omosessualità dall’elenco delle malattie. E il Consiglio Europeo invita i governi a abolire ogni tipo di discriminazione connessa alla tendenza sessuale.
Infine, teologicamente parlando, è ben fondata la posizione di chi sostiene che la sessualità umana non ha come esclusivo modello naturale l’eterosessualità – questo è un presupposto non dimostrato – ma che anche l’omosessualità è una legittima variante naturale, minoritaria.
* Benjamin Forcano è un sacerdote cattolico e teologo morale spagnolo.
Testo originale: La homosexualidad hoy