Love Tenderly. Il valore del coming out per una suora lesbica
Articolo di Angela Howard-McParland* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 31 luglio 2021, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
“Questa sono io. E sono felice di esserlo” dice suor Grace Surdovel, [dell’ordine] delle Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria, riflettendo sulla sua identità di religiosa e lesbica.
Suor Grace è direttrice editoriale di Love Tenderly: Sacred Stories of Lesbian and Queer Religious, un’antologia pubblicata quest’anno da New Ways Ministry, e autrice di un libro di saggi e riflessioni personali, intitolato “Authenticity”. In una recente conversazione con [l’agenzia stampa] Global Sisters Report ha spiegato come il tema del suo volume sia emerso dalla piena accoglienza della sua identità attraverso il coming out di fronte a tutta la sua congregazione, in occasione di una precedente intervista:
“Dopo la pubblicazione dell’intervista con Global Sisters Report, la superiora della nostra congregazione mandò un’e-mail alla nostra direttrice della comunicazione, in cui scriveva: ‘Si prega di comunicarlo alle sorelle’. Non l’ho detto io alle mie consorelle. Io invece ho detto ‘Bene, credo che oggi sia il giorno del mio coming out’.
“Così ho mandato un’e-mail, ho fatto coming out con l’intera congregazione dicendo, ‘Comunque, si dà il caso che abbia scritto un libro, e l’intervista riguarda il libro. E questa sono io”. Ho pensato ‘Credo che qui ci sia autenticità'”.
Le risposte incredibilmente positive che suor Grace ha ricevuto dalle sue consorelle riflettono, fino ad ora, le reazioni al libro, che dilaga per tutti gli USA, così come in Europa e in Africa. Suor Grace e le altre autrici sono state invitate a parlare anche a studenti e congregazioni religiose. La loro speranza di “facilitare discussioni che hanno impatto sulle donne, le comunità religiose, le loro famiglie […] come un sasso nello stagno” è diventata realtà, e c’è di più:
“Beh, il pubblico per cui abbiamo scritto all’inizio erano sorelle che erano molto nascoste, o che stavano combattendo con la loro identità e il loro orientamento, o che magari non lo capivano. Ma ci hanno ascoltato anche studenti universitari, preti, insegnanti, membri delle facoltà universitarie, genitori di figli LGBT. Abbiamo raggiunto anche parecchie ex suore, un altro gruppo a cui non avevo davvero pensato molto. È proprio il sasso nello stagno di cui ho parlato, e le increspature hanno appena iniziato a formarsi”.
Discutere temi LGBTQ con gli studenti universitari è un piacere particolare per suor Grace, che è coordinatrice di facoltà alla Wilkes University di Wilkes-Barre, in Pennsylvania. La sua dissertazione per il dottorato (2015) si focalizza sulle esperienze di ex studenti universitari velatamente LGBTQ: “Quello che per me è stupefacente è che il loro vissuto era spesso simile, specialmente per arrivare ad accettarsi: le lotte con la famiglia, gli amici, l’abuso di sostanze, le idee suicide.
“Avevano tre diverse strade da prendere, ma tutti sono arrivati al punto di doversi accettare così com’erano. Una delle domande era ‘Se potessi tornare indietro, cosa avrebbe dovuto fare di diverso la tua università?’ Tutti hanno parlato di uno spazio accogliente e sicuro, un luogo che non esisteva nei loro anni universitari, o per lo meno, non esisteva per loro”.
Creare tali spazi rimane una delle preoccupazioni principali per suor Grace e le altre autrici di Love Tenderly, che “vorrebbero che la gente leggesse il libro e iniziasse a farsi domande, parlare e sbarazzarsi di questo stigma, della vergogna e di simile spazzatura”.
Lavorare con i giovani è una continua fonte di ispirazione, dice suor Grace citando come esempi Amanda Gorman, il movimento Black Lives Matter, e gli studenti che si battono contro la violenza delle armi da fuoco del liceo Marjory Stoneman Douglas. Anche sui temi LGBTQ suor Grace sottolinea che sono i giovani che stanno aprendo la strada: “Noi scrittrici abbiamo piantato il seme, ma sono questi giovani che stanno andando avanti. Si sa, vogliamo diventare tutti pietre angolari, e loro hanno intenzione di cambiare il mondo”.
Alla richiesta di un suggerimento per chi si sente isolato o solo, suor Grace certamente raccomanda il libro come punto di partenza per un dibattito aperto su argomenti altrimenti tabù, “ma credo sia importante per tutte le persone LGBTQ+, e in particolare per quelle che appartengono a comunità religiose, trovare persone come loro, dei pari. Trovateli, tenetevi stretto il loro aiuto, e fate passi anche minimi, ma fateli”.
* Angie Howard-McParland lavora da più di quindici anni in vari ruoli pastorali nelle università e nelle parrocchie; oggi lavora per l’ordine delle Sorelle della Misericordia delle Americhe. In precedenza ha lavorato per la La Salle Academy di Providence, nel Rhode Island, alla Comunità Cattolica della Brown University e della Scuola di Design del Rhode Island, e alla Bentley University di Waltham, nel Massachusetts. Nelle parrocchie ha lavorato come responsabile giovanile, coordinatrice del catechismo per adulti, responsabile per la giustizia sociale e collaboratrice pastorale. Esplora con passione l’intersezione tra religione e sessualità, e i punti di vista femministi e liberazionisti sul cattolicesimo. È laureata in inglese e religione al Centre College, e in teologia alla Vanderbilt Divinity School. Vive a Providence, nel Rhode Island, con i suoi tre figli.
Testo originale: Editor of Book on Lesbian/Queer Nuns Reflects on Coming Out and Authenticity