«Rabbunì!» (Gv 20,1-18). Anche le persone LGBT sono testimoni del Cristo risorto
Riflessioni bibliche di Angela Bauer-Levesque e Valerie Bridgeman tratte da About Out in Scripture (Stati Uniti), liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Camminare nella verità comprende la verità sull’identità sessuale; uscire allo scoperto come lesbiche, gay, bisessuali, queer o trans (LGBT) e come Cristiani. Questo, talvolta, nelle comunità ostili, sembra più che altro una croce.
Eppure lesbiche, gay, bisessuali e transgender questa croce la portano, uscendo allo scoperto ancora e sempre, sempre, e non sempre con persone che apprezzano questa nostra verità.
Atti 10,34-43 parla di un Dio imparziale che accoglie chiunque faccia ciò che è giusto. Le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno tratto coraggio da questo messaggio di inclusione per tutte le persone di fede che lavorano per la giustizia.
Eppure sappiamo anche come questo stesso invito può essere capovolto in un messaggio di esclusione, quando chi ha il potere di controllare “ciò che è giusto” decide, per qualsiasi ragione, che noi non siamo inclusi. Tutti noi che seguiamo Gesù dobbiamo tenere a mente che Dio è anche con noi, mentre continuiamo a “fare del bene” e a “guarire tutti gli oppressi”.
– Quando vi siete sentiti accolti per svolgere il compito di giustizia di Dio, per guarire gli oppressi? In quale modo accogliete o escludete gli altri?
In Isaia 25,6-9 ascoltiamo la promessa di una festa per tutti i popoli sul monte santo. Questa promessa di speranza e gioia viene dal profeta che ha conosciuto la distruzione del tempio e la sofferenza degli esiliati.
Una festa per tutti i popoli; le lacrime asciugate e il velo alzato sono la migliore notizia per il popolo di Dio e, speriamo nonostante tutto, per le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Tale è il Dio che anche noi abbiamo aspettato.
– Quale gioiosa festa avete in programma per questa Pasqua? Chi inviterete?
Il salmista nel Salmo 118 si attiene alla certezza di fede che la chesed di Dio (la solidarietà del patto di Dio-con-noi, solitamente tradotto con “amore tenace”) è sempre presente, anche in mezzo a enormi difficoltà (versetto uno).
Rifiutato e disprezzato, Dio porta la vita della resurrezione nei luoghi più improbabili, senza lasciarci nella morte delle relazioni, della privazione dei diritti, della disperazione. Sentiamo nel salmo che chi è stato buttato a terra si rialza, esce allo scoperto dai luoghi chiusi in cui era rinchiuso.
Sappiamo che i tempi duri continuano, ma c’è la fiducia e la sicurezza che Dio ha portato la liberazione. Chi ha messo insieme il lezionario vuole che questo salmo ebraico si connetta profondamente a Gesù. In effetti si collega a Gesù, ma il suo significato va al di là dell’evento Gesù.
– Quando vi siete rialzati, o vi rialzerete, dalla sofferenza o dal contesto di morte del Venerdì Santo?
1 Corinzi 15,1-11 offre la storia, rivisitata da Paolo, dei fatti di Gerusalemme, della passione e morte di Gesù. La sua “testimonianza” sulla resurrezione comincia con l’idea che Gesù apparve prima a Pietro (Maria Maddalena non viene nominata). Sorprendentemente, lasciare da parte i testimoni della vita e dell’opera di Gesù in certe comunità è una vecchia e inadeguata abitudine cristiana.
Per esempio, la testimonianza che danno le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), come quella di Maria, vengono spesso ignorate. Paolo usa la testimonianza della resurrezione per mettersi in mostra. Non vogliamo essere complici del racconto revisionista di Paolo.
La narrazione degli eventi del mattino di Pasqua nel vangelo di Giovanni 20,1-18 non è in palese contraddizione con la memoria di Paolo? È Maria Maddalena che arriva alla tomba e vede che la pietra è stata rimossa.
E il fatto che rimane da sola con il suo cordoglio di fronte a una tomba vuota, dopo che Pietro e gli altri discepoli sono andati a casa dopo la loro veloce missione ricognitiva, le permette di essere presente al miracolo della resurrezione. Le comunità LGBT ne sanno di più del cordoglio, del “vedere” Cristo nella vita di quanto noi ci curiamo di ammettere.
Nel racconto degli eventi del mattino di Pasqua in Marco 16,1-8 è sempre Maria Maddalena che si reca alla tomba. Qui ha due compagne, Maria la madre di Giacomo e Salome. Anche loro diventano testimoni della resurrezione perché viene detto loro che Cristo è risorto.
Se ne vanno piene di timore e diventano le prime a proclamare il messaggio della resurrezione. È successo: Gesù di Nazareth dopo la sua morte è diventato il Cristo, che ispira il movimento di Gesù a continuare, a crescere, a uscire e andare avanti. La lucha continua. La lotta continua.
– Sia che vi consideriate membri o amici del movimento LGBT, oppure no, di quali “resurrezioni” siete stati testimoni lungo il vostro cammino?
Preghiera
Dio di Amore e Resurrezione
Tu hai asciugato le nostre lacrime
e, sebbene per un momento solo, alzato il velo sopra il mondo.
Ti ringraziamo per la testimonianza di Maria Maddalena e altri venuti prima di noi.
Facci superare il nostro cordoglio e vedere Cristo nelle nostre vite
mentre continuiamo a lottare, continuiamo a rialzarci, continuiamo a compiere la tua opera di Pasqua in un mondo da Venerdì Santo.
Nel nome di Colui che conforta, Colui che libera, e Colui che ci invita alla Festa. Amen.
I passi biblici di questa settimana: Atti 10,34-43 o Isaia 25,6-9; Salmo 118,1-2,14-24; 1 Corinzi 15,1-11 o Atti 10,34-43; Giovanni 20,1-18 o Marco 16,1-8.
Testo originale: We Are Witnesses