Ma il Papa sarà omofobo?
Riflessioni di Gilbert Emond, Professore associato della Concordia University di Montreal (Quebec, Canada) tratte da ledevoir.com del 5 gennaio 2009, liberamente tradotte da Dino
Chiamandomi il giorno di Natale, mio padre mi ha fatto un regalo che il Papa disapprova. Tuttavia mio padre mi ha soltanto detto che mi approvava nel mio lavoro contro l’omofobia, per la prevenzione dell’HIV, nella mia dignità di coppia e di famiglia omosessuale.
Nei suoi recenti discorsi rivolti ai suoi vescovi a Roma e ampiamente riferiti dai media, il Papa Benedetto XVI sembra mettere in mostra più la sua omofobia che qualsiasi insegnamento della Bibbia. Come reazione al Papa, mio padre, da parte sua, mi ha ricordato che mi ama, senza condizioni, come un padre, come un alleato; egli manifesta il suo amore per il prossimo così come io l’ho imparato e come lo vivo ogni giorno.
Mio padre mi ha detto di ignorare ciò che il Papa diceva di me e di proseguire il mio importante lavoro. Volendo mostrare la sua modernità e la sua attualità, il Papa ha sottolineato che l’ecologia ha bisogno dell’uomo per potersi realizzare.
Certamente, capita che la natura abbia bisogno che le venga dato il colpo finale, e molti si danno da fare per questo. Ma l’affermazione del Papa ignora che nello stesso tempo i progetti ecologici hanno prima di tutto lo scopo di mantenere la diversità nell’ecologia allo scopo di proteggerla dal pericolo e dalle esagerazioni che provengono dagli uomini.
Ora, se egli utilizza la metafora dell’ecologia, significa che sottintende che la diversità deve essere mantenuta e non distrutta. Perchè conservare la diversità? Certamente perchè essa è “naturale”.
Il discorso del Papa sembra allora molto sconclusionato rifiutando la diversità degli orientamenti sessuali e delle realtà bisessuali e transgenders. Perchè l’omosessualità dovrebbe essere bandita e nascosta alla vista quando è giustamente presente nell’acologia?
Le affermazioni papali arzigogolano in modo sornione sul fatto che si deve amare gli omosessuali, ma non quello che essi fanno, egli indica dunque agli “omosessuali” e a tutti coloro che si interessano ai generi, agli orientamenti e ai transgenders, di far ritorno direttamente nei loro armadi e di ignorare tutto ciò che li riguarda, ciò che riguarda anche me come omosessuale.
Questo non lo posso fare. Non posso ignorare l’omofobia che giustifica le botte e le ferite contro dei giovani nelle scuole; non posso ignorare i nuovi adulti che sabotano la loro vita e lasciano il loro ambiente sociale o famigliare per trovar finalmente pace, ma che poi finiscono per ritrovarsi soli e isolati in ambienti per loro nuovi; non posso ignorare questi padri di famiglia, e i loro bambini, che per la paura di essere segnati a dito quando si rendono conto che pur avendo messo al mondo dei figli avrebbero preferito una vita da gays, e cercano il sistema di mettere fine alla loro esistenza; non posso ignorare queste donne che sono distrutte dalla possessività del loro ex marito perchè amano un’altra donna.
Non posso proprio più ignorare le persone che potrebbero evitare l’infezione da HIV se avessero il sostegno affettivo e sociale per sviluppare le strategie che le proteggono, l’omofobia lavora contro la loro vita e la loro salute.
Il problema non sta nell’omosessualità, non è nella vicinanza o nella consolazione che una relazione sessuale felice e lecita può offrire, l’atto e il modo di vita “omosessuali”, ben che differenti, non fanno alcun male a nessuno, il problema sta nell’omofobia che mettono in pratica gli uomini, le donne e i Papi.
Accettare la diversità
Se il Papa fa appello all’ecologia, non può scegliere la “buona” e la “cattiva” diversità, è in dovere di accettarle anche se non le comprende. Il perchè dell’omosessualità rimane per quanto mi riguarda un mistero nell’insieme ecologico, come ci sono molti misteri protetti dalla Chiesa, allora perchè vedere questo come un problema?
Non ci sono questioni di genere o di orientamento che tengano, quando le persone amano, come non ci sono questioni di migliori o peggiori esseri viventi quando c’è una questione ecologica, la diversità deve essere mantenuta e celebrata nel suo insieme e globalmente, non è giusto fare alcuna selezione.
Allora, come può essere che il Papa arrivi a fare delle uscite così accese contro l’omosessualità, a condannarla come se non fosse l’espressione di un amore, sicuramente diverso, ma che rimane assolutamente apportatore di bene? Senza dubbio è come una forma di sessismo o razzismo che alcuni si sentono il bisogno di proclamare senza ragione nè giustificazione.
Poichè l’omofobia è veramente una estensione del sessismo e del razzismo, un attacco contro qualcosa che è diverso, allo scopo di svalutare quelli che sono segnati a dito agli occhi degli altri, allo scopo di farne uomini e donne di seconda categoria: tutto ciò serve solamente a far del male, a ferire e addirittura ad uccidere alcune persone.
L’omofobia è una maniera di dire che non si è capaci di amare gli altri (e senza dubbio nemmeno se stessi) a causa dei loro lati “imperfetti”. Gridare la propria omofobia è ben poco esemplare in questo tempo di Feste, a che serve distruggere la gioia degli altri se a voi essa non fa alcun male?
Da parte mia è l’omofobia che stasera sarà bandita dalla mia tavola, poichè inviterò il mio innamorato e le sue figlie e i suoi ragazzi a venire a dire quanto ci amiamo. Inviterò anche mio padre e mia madre, e poi i giovani porteranno con loro anche il loro compagno e quello che sperano potrà essere il loro compagno, i più vecchi porteranno quelli che posso considerare quasi come miei nipoti, tutti loro mi abbracceranno, saremo sedici in tutto, distribuiti tra quattro generazioni.
Tutto questo vi fa arrabbiare? Il più grande dei piccoli ha realizzato da solo, due anni fa, dall’alto dei suoi tre anni, che suo nonno ama me, come il suo papà ama la sua mamma. Lui tiene il suo registro degli amori ben stretto nel suo cuore e non c’è alcun dubbio che noi ne facciamo parte.
Noi celebreremo insieme il fatto che ci amiamo gli uni gli altri, che le nostre braccia sanno accogliere quelli che ne hanno bisogno e ci sarà tra noi il messaggio di mio padre, un regalo di Natale decisamente migliore di quello del Papa.
Che questo nuovo anno possa essere sotto il segno della salute, della pace e, senza omofobia, della felicità e dell’amore.
Testo originale: Le pape serait-il homophobe?