Ma la chiesa cattolica quante volte alimenta l’omofobia contro le persone LGBT?
Riflessioni invitaci da Claudio Santini, un padre di un ragazzo gay
Buongiorno, mi chiamo Claudio e seguo Progetto Gionata da un paio di anni, anche se, negli ultimi mesi, mi sono molto allontanato dalla Chiesa. Vi scrivo per dirle che ho letto l’articolo sui tragici fatti di Caivano e l’accorata missiva indirizzata da Massimo Battaglio a Padre Patriciello.
È curioso. Anche io nel mio piccolo gli ho inviato alcune righe tramite Messenger. Le ha lette, così appare, ma ovviamente non ho ricevuto alcuna risposta. Sono un signor nessuno e ovviamente in questi giorni credo abbia poco tempo da dedicare ai social.
Comunque vi invio quel che ho inviato a Padre Patriciello, solamente per condividere un unico pensiero. Credo la Chiesa ha responsabilità dell’omofobia presente nel nostro paese. Senza se, senza ma. Ne sono amaramente convinto.
Mi perdoni l’ardire, non sono giornalista e nemmeno scrittore, ma umile padre. Padre di uno splendido ragazzo omosessuale. Orgoglioso di lui fino ad aderire ad un prossimo corso per prepare operatori per un telefono dedicato ai problemi della comunità LGBT, organizzato dal Gay center di Roma.
Che dire, seguivo già Padre Patriciello per le sue battaglie, ma in questa occasione mi ha profondamente deluso. Del resto come molti altri sacerdoti e persone di fede.
“Padre buongiorno. Mi chiamo Claudio, ho 62 anni e sono padre di uno splendido ragazzo di nome Marco. Omosessuale. Ho avuto problemi nella mia comunità religiosa, per continui commenti contro gli omosessuali. Commenti fatti da persone a me molto vicine. Tant’e’ che mi sono allontanato dalla comunità perché non sopportavo l’ipocrisia su una misericordia a compartimenti stagni.
Le scrivo in privato per porle una domanda. Ho sentito di sfuggita un suo commento al TG1 di oggi. Sulla morte violenta della ragazza di Caivano. Dopo il suo commento ho avuto subito l’istinto di chiederle… Ma quanto la Chiesa alimenta questo atteggiamento omofobo nei confronti della comunità LGBT?
Il comunicato dei Vescovi della Cei contrario alla nuova legge contro l’omofobia. Convegni organizzati in locali ecclesiastici contrari alla nuova legge contro l’omofobia. Per non parlare dei Vescovi Polacchi.
Certo. Abbiamo qualche riga che parla di accoglienza delle persone LGBT… ma nel frattempo una moltitudine di prelati si oppone ad una semplice considerazione. Qualsiasi reato commesso con l’aggravante dell’omofobia avrà maggior rilevo nell’applicazione della pena.
Eppure si parla di teoria Gender, di voler rendere l’omosessualità imperante nel mondo e teorie catastrofiste a non finire. Nella mia parrocchia è stato invitato Adinolfi. Esempio del cattolicesimo più conservatore e poco accogliente…per usare termini cortesi.
Poi rimaniamo stupiti, se un fratello vuole salvare la sorella da una “infezione”, da una “malattia” inesorabile. Quanto la Chiesa da conforto a pensieri medievali. Accettando “cure riparative” per la cura dell’omosessualità. La ringrazio per la sua attenzione e le auguro buona domenica.”