Ma un insegnante di religione può partecipare al Pride?
Riflessioni inviateci da Marco, insegnante di religione
Ha destato scalpore (ma per non più di una mezza giornata) la notizia di un prete che il 2 luglio ha partecipato alla manifestazione del Pride di Milano. Lui stesso ha raccontato la sua bella esperienza con un video su Youtube, di come sia rimasto sensibilmente toccato! E ci è andato pure vestito da prete: è stato molto coraggioso!
Allora penso: un insegnante di religione può partecipare al Pride?
Mentre mi pongo questa domanda sento che c’è qualcosa che non va: sembra che me la sto ponendo come se chiedessi il permesso a qualcuno.
Sento che la mia paura tende a coprire un’altra domanda più profonda: ma se un insegnante di religione partecipa al gay pride, rischia di perdere il posto di lavoro?
Ripensando al prete che ha partecipato al pride milanese la risposta alla mia domanda dovrebbe essere ‘No!’, visto che il prete non ha subito nessuna ripercussione né ricevuto rimproveri da parte del suo vescovo.
Ma io sono un laico e forse qualche ripercussione negativa, specie sul mio lavoro di insegnante, potrei subirla.
Forse la domanda più giusta che dovrei farmi, pensandoci bene, dovrebbe essere: ma perché non posso parteciparvi? O meglio: cosa mi spinge a parteciparvi?
A queste domande rispondo con più facilità: come gay credente so bene cosa significhi essere discriminato, so bene che la Chiesa e la comunità LGBT+ non hanno mai dialogato granché in passato. Ma vedo che qualcosa sta cambiando: al pride partecipano vari gruppi di credenti LGBT: Il Guado a Milano e Mosaiko a Roma!
Mi faccio coraggio e dico a me stesso: so bene che si tratta di una manifestazione pacifista, antirazzista e antifascista, valori che sento appartenermi da sempre. Ma non è solo per questo che voglio andarci: voglio provare a essere vicino a chi è stato per troppo tempo allontanato e messo ai margini della Chiesa, voglio provare a essere parte del cambiamento, voglio provare a essere ponte tra la Chiesa e la comunità LGBT+.
Non voglio avere paura di far parte di una manifestazione che, lo so bene, è irriverente per definizione. Ripenso al Signore Gesù: non aveva mica paura di farsi vedere in mezzo a gente condannata come equivoca dai benpensanti del suo tempo!
Mi faccio coraggio e decido di andarci, non posso farmi dominare dalla paura, voglio credere che “nell’amore non c’è timore”!
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