“Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai” (Matteo 8:18-22)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Amare significa non conoscere più il riposo del sonno; significa dimenticarsi di sé; significa servire ogni momento, senza pause, senza appuntamenti, senza sconti, senza ripensamenti. Significa però anche vivere una grande gioia: possiamo davvero lasciare che i morti seppelliscano i loro morti, perché tutti, anche i nostri cari, viviamo alla luce del Risorto.
Dal Vangelo secondo Matteo 8:18-22
In quel tempo, Gesù vedendo una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.