Un amore gay nella Germania nazista. L’incontro
Testo pubblicato* sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
“Come hanno potuto portarci uno così? Ci siamo chiesti in un attacco di riso”*.
Quando Gad si unì al gruppo giovanile He-halutz (ndr gruppo ebraico giovanile di Berlino) nel 1940, i suoi membri pensarono subito che il diciannovenne amante della vita di città e dei caffè fosse troppo “borghese”.
Gli altri membri, incluso Manfred, preferivano attività all’aria aperta tipicamente giovanili come trekking, campeggio e sport.
Gad avrebbe anche potuto non unirsi a questo gruppo se non fosse stato per la situazione politica, dal momento che era stato escluso dalla normale vita della Germania da quando, nel 1935, erano passate le leggi raziali di Norimberga. Gad e molti altri ebrei tedeschi ritornarono ai loro gruppi religiosi e culturali. I gruppi della gioventù sionista, come lo He-halutz di Gad e Manfred, preparavano i loro membri all’emigrazione in Palestina e avevano creato un forte senso della comunità.
Il gruppo giovanile He-halutz
Al tempo in cui il nazismo giunse al potere, i movimenti della gioventù ebraica in Germania consistevano in due branche ideologiche: i gruppi fortemente orientati verso il movimento giovanile tedesco e i gruppi giovanili sionisti (religiosi e secolari), incluso il movimento secolare He-halutz (dei pionieri), il cui maggior obiettivo era preparare i giovani all’emigrazione in Palestina.
Il movimento internazionale He-halutz ebbe inizio durante la prima guerra mondiale. Nel 1935 in Germania, quattromilacinquecento giovani erano formati nei centri He-halutz, particolarmente per quanto riguarda l’agricoltura.
La politica nazista nei riguardi delle organizzazioni giovanili ebraiche non era coerente, ma spesso aveva lo scopo di isolarle dai gruppi giovanili tedeschi e di scoraggiare i loro sforzi a sostegno degli ebrei che soggiornavano in Germania.
Spesso i gruppi sionisti erano tollerati e anche incoraggiati, dal momento che appoggiavano e fornivano la preparazione per l’emigrazione. Nel 1936 i nazisti proibirono tutti i gruppi non sionisti, e questo portò ad un considerevole aumento del movimento sionista giovanile. Durante quell’anno i giovani membri ebrei, in Germania, arrivarono approssimativamente a cinquantamila.
I gruppi giovanili sionisti mantennero il loro stile di vita, incluse le loro attività fisiche, sociali, ideologiche e culturali, nonostante il deteriorarsi delle condizioni e le restrizioni imposte agli ebrei.
“Troppo borghese”. Intervista a Gad Beck
Per loro ero un ragazzo di fuori. Perché? Visitavo teatri, ballavo, anche la danza classica. Per questo gruppo di pionieri era impossibile crederlo. Proprio in quella situazione, in quella situazione politica…
Non sarei mai stato in un gruppo così, se non ci fosse stato Hitler, è chiaro. Ma non avevo altro modo, dovevo stare insieme ad altre persone, con queste persone ebree e sioniste insieme… Ero venuto da un altro mondo, venivo dal mondo del teatro, della cultura, da … .
Le leggi razziali di Norimberga
Nel 1933 le nuove leggi tedesche costrinsero gli ebrei ad abbandonare i loro lavori di servizio civile, le posizioni all’università e nei tribunali e in altre aree della vita pubblica. Nell’aprile del 1933 si istituì un boicottaggio delle attività commerciali ebraiche.
Nel 1935 le leggi proclamate a Norimberga privarono gli ebrei tedeschi della loro cittadinanza, sebbene avessero ancora qualche diritto. Queste “leggi di Norimberga” definivano gli ebrei non in base alla loro religione o da come essi stessi volevano essere conosciuti, ma dalla religione dei loro nonni.
Tra il 1937 e il 1939 le nuove leggi antiebraiche segregarono ulteriormente gli ebrei e resero la vita quotidiana molto difficile: gli ebrei non potevano frequentare scuole pubbliche, andare a teatro, al cinema o nei villaggi turistici, o risiedere, o anche camminare, in alcuni quartieri delle città tedesche.
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* Il giovane Manfred ha preso nota di questo turbolento periodo in un piccolo taccuino fatto a mano, che ha dato al suo amico e compagno gay Gad Beck, che, sopravvissuto all’Olocausto, ha donato il taccuino allo United States Holocaust Memorial Museum (Stati Uniti) nel dicembre del 1999. Un taccuino di 17 pagine che illustra la vita quotidiana dei due amici, del loro gruppo e della cultura in cui vissero.
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