Margaret Farley e le modalità di relazione: contesti e situazioni per l’amore
Testo della teologa suor Margaret Farley* tratto dal libro Just Love: A Framework for Christian Sexual Ethics, Continuum International Publishing Group (USA), agosto 2005, pagg. 232-233, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Ho ripetuto più volte in nel libro Just Love che la mia intenzione non è affrontare tutte le pressanti questioni di etica sessuale che ci si presentano, tanto meno risolverle: il mio scopo è proporre uno schema entro cui pensarle. In questo capitolo, tuttavia, analizzerò alcune modalità di relazione sessuale, proprio per riflettervi alla luce dello schema delineato nel capitolo precedente. Le modalità che affronterò sono il matrimonio e la famiglia, la relazione omosessuale, il divorzio e il secondo matrimonio. Non mi occuperò, invece, di modalità alternative quali la convivenza, la bisessualità, il celibato, la condizione di single e la parentela (pur essendo estremamente importanti), a meno che non si intreccino con le tre modalità principali.
Esse richiederebbero un’attenzione ben maggiore di quella che posso offrire in questo capitolo, ma spero che abbiano abbastanza in comune per giustificare una loro trattazione unitaria; spesso si intrecciano e si sovrappongono in modo significativo, così che trattarle nello stesso capitolo può suggerirci delle intuizioni non così ovvie in una trattazione separata; sono tre modalità che promettono felicità e realizzazione umana, per quanto possano innescare anche esperienze dolorose; sono tutt’e tre modalità complesse e vengono esperite in contesti e situazioni che richiedono giustizia e misericordia.
Il matrimonio e la famiglia
Gli studi su questo argomento si sono moltiplicati in maniera esponenziale negli ultimi anni, in gran parte perché sono proliferate nuove forme di famiglia e il vecchio modello è cambiato; tutto questo produce confusione e preoccupazione, al punto che una crisi è invocata da più parti. Il mio approccio verso le forme di famiglia e le possibilità di matrimonio, tuttavia, non intende essere una risposta a questa “crisi”, essendo stata persuasa dagli storici che “da migliaia di anni si proclama la crisi del matrimonio [e della famiglia] e si guarda con nostalgia ai tempi passati”. Questo, per me, rende relativo il significato di “crisi”, anche se l’istituzione contemporanea del matrimonio e della famiglia sta affrontando nuove, enormi sfide. Chi ha analizzato a lungo e con cura i suoi sviluppi storici, come Stephanie Coontz e Nancy Cott, è d’accordo nell’osservare come in tutto il mondo “l’attuale ridefinizione della vita matrimoniale e della condizione di single è assolutamente priva di precedenti storici” e come, negli Stati Uniti, negli ultimi anni si sia prodotto un “movimento tellurico” nelle prassi matrimoniali, che ovviamente ha delle implicazioni anche per le famiglie.
In risposta a tutto questo, assistiamo a un progetto di “ritorno alla famiglia” che occupa non solo storici, filosofi e sociologi laici ma anche storici e teologi di varie religioni, che hanno prodotto studi interreligiosi e opere importanti su singole tradizioni religiose. Per esempio, gli imponenti progetti Religione, cultura e famiglia e Religione, matrimonio e famiglia, condotti da Don Browning dell’Università di Chicago, hanno prodotto o influenzata a vario titolo più di venti opere e altre ne sono previste in uscita.
Gli scritti di Rosemary Radford Ruether, Lisa Sowle Cahill, Christine Gudorf e altri autori e autrici sono contributi significativi all’approccio cristiano al tema di ieri e di oggi. Il mio obiettivo primario non consiste nel ripetere ciò che gli studiosi hanno già detto, anche se certamente mi baserò sul loro lavoro; vorrei piuttosto capire se esistono degli elementi in più da scoprire o riscoprire per un’etica sessuale che prenda sul serio le modalità di relazione di cui sopra.
* Suor Margaret A. Farley, nata il 15 aprile 1935, fa parte della congregazione americana delle Sisters of Mercy (Suore della Misericordia) ed è professoressa emerita di etica cristiana presso la Yale University Divinity School. Ha insegnato etica cristiana alla Yale Divinity School, dal 1971 al 2007, ed è stata presidente della Catholic Theological Society of America (associazione cattolica dei teologi d’America). Il suo libro Just Love (2006), ha suscitato numerose critiche e censure da parte della Congregazione della Dottrina della Fede per le opinioni morali espresse, considerate divergenti dal magistero della Chiesa cattolica. Just Love ha ricevuto invece ampio sostegno e l’approvazione dalla Leadership Conference of Women Religious (conferenza delle donne religiose degli Stati Uniti) e della Catholic Theological Society of America (associazione cattolica dei teologi d’America).