Materiali per una storia del movimento gay
Recensione di Michelangelo Salerno tratta da Il Guado, bollettino n. 72, 2000, p.37
Per chi volesse ripercorrere la storia delle lotte di alcune rappresentanze omosessuali in Italia ed averne una sintesi accurata, è utilissima la lettura di questo libro di Gianni Rossi Barilli, per molti anni collaboratore del Manifesto e di altri periodici. La storia inizia dai primi timidi tentativi del primo Novecento, attraversa il periodo buio del fascismo e degli anni cinquanta, arriva fino ai giorni nostri, carichi di speranze d’interesse verso il Worldpride 2000 a Roma.
Il Fuori, l’Arcigay-Arcilesbica, Azione omosessuale, giornali, congressi e gruppi sono i protagonisti di questo impegno costante verso la visibilità e per i diritti. Con i gruppi compaiono i singoli, da Angelo Pezzana a Franco Grillini, da Mario Mieli a Beppe Ramina a Giovanni Dall’Orto, a tanti altri che, in vari modi e con alterne fortune hanno dato il loro contributo per resistere ai pregiudizi e creare una mentalità nuova, a volta anche scandalizzando o esagerando.
Molto aspre appaiono, nel libro, le critiche alla chiesa cattolica e alle condanne della gerarchia (critiche spesso non prive di motivazione), ma non sempre viene compreso e messo nella giusta luce il lavoro paziente e, a volte sotterraneo, dei gruppi di omosessuali credenti, la cui caratteristica consisterebbe nel ‘procedere a passi piccoli e felpati, considerando giù un buon risultato la possibilità di conoscersi e stare insieme per rompere la solitudine’. Anche il Guado, don Pezzini, Davide e Gionata e Giovanni Giudici vengono citati.
Solo nelle pagine finali l’autore appare più possibilista verso forme meno eclatanti di manifestazione, riconoscendo che per le lotte omosessuali “serve anche la politica, benché le sue canoniche forme organizzate non siano indispensabili”. Il sogno è che venga un giorno in cui “nessuno si sentirà colpevole di amare qualcun altro nel modo che preferisce, e quel giorno il movimento gay sarà sparito da un pezzo. Fino ad allora sarà legittimo misurare il grado di civiltà di un paese anche da come tratta gli omosessuali. E da come gli omosessuali trattano se stessi”.
Gianni Rossi Barilli, Il movimento gay in Italia, Feltrinelli, 1999, pagine 256