Marito & Marito. La lunga strada che separa Brindisi da Madrid
Recensione di Valerio Gigante tratta da Adista Notizie n. 3 del 26 Gennaio del 2013
La recente sentenza della Corte di Cassazione sta riaprendo, a catena, il dibattito e la riflessione su una serie di questioni da anni oggetto di discussione in Italia, senza però che mai si sia potuti arrivare ad una sintesi legislativa: temi come quello delle nuove famiglie, del matrimonio omosessuale, dell’omogenitorialità e della possibilità per le coppie gay di adottare restano così sospesi come in un limbo, limitandosi a fare di tanto in tanto capolino presso l’opinione pubblica, allorché i casi di cronaca, o le sentenze giudiziarie, rimuovono momentaneamente il velo che li occulta all’attenzione dei più”.
In un contesto del genere, la letteratura può costituire allora un buon escamotage per chi desideri avere un approccio meno emotivo e più profondo a vicende, sentimenti, storie, realtà che rappresentano ormai la quotidianità della nostra dimensione umana e sociale.
Come il romanzo d’esordio di Gianluca Tornese, medico pediatra di professione, blogger per passione, da diversi anni membro del gruppo triestino di omosessuali credenti Progetto Ruah, oltre che collaboratore del portale su fede ed omosessualità Progetto Gionata (www.gionata.org).
Nella sua opera prima, che nel titolo (ma solo lì) – Marito & marito (Claudiana, 2012, euro 14,90: il libro può essere richiesto ad Adista, tel. 06/6868692 06/6868692; fax 06/6865898; e-mail: abbonamenti@adista.it o acquistato sul nostro sito internet: www.adista.it) – riecheggia una fortunata commedia cinematografica del 2007, Tornese racconta le vicissitudini che attraversa il protagonista, Giacomo, dopo aver deciso di confessare alla propria religiosissima e tradizionalissima famiglia del Sud Italia l’amore per un altro uomo, appena sposato in Spagna.
In realtà, Giacomo il suo coming out “domestico” non vorrebbe affatto farlo, tanto è il suo timore di essere giudicato e rifiutato. A convincerlo è il suo novello sposo, che gli chiede, attraverso questo inconsueto “dono di nozze”, la possibilità di vivere la loro unione nella normalità, nella sincerità e nella trasparenza. La telefonata di Giacomo al padre, secca, fulminea e brutale come solo le dichiarazioni piene di imbarazzo sanno essere, costituisce così il perfetto ingrediente narrativo per innescare una fitta trama di vicende che svelano le ipocrisie, le incomprensioni, le chiusure e i pregiudizi tipici di una cultura ancorata a principi astratti, ma disincarnata dalla realtà.
Ma la vicenda fa emergere anche la sincera voglia di entrare in una più vera ed intima relazione con chi si credeva di conoscere e che – complice anche l’avergli cucito addosso un abito che non era il suo – rivela un’identità inattesa. Le ansie, i complicati rapporti con amici e i parenti, la coscienza progressiva della propria condizione di alterità rispetto ai canoni socialmente e culturalmente accettati e trasmessi, sono infatti la lente attraverso la quale l’autore racconta quanto sia difficile anche oggi vivere la propria “diversità”.
E quando Giacomo annuncia di essersi sposato all’improvviso, di averlo fatto in Comune, per di più all’estero, a Madrid; e infine che la “lei” impalmata è in realtà un lui, si rivela la distanza abissale che passa tra Brindisi e Madrid, tra la città di origine di Giacomo ed il luogo dove vive la famiglia del suo compagno, tra la mentalità nella quale è nato e si è formato e quella della capitale spagnola dove si è sposato, ma anche quella della città del Nord Italia dove, frequentando l’università, ha conosciuto suo marito.
Tra episodi divertenti e paradossali, comici e drammatici, vengono così toccati, con leggerezza, ironia ma anche rigore e serietà, i grandi temi esistenziali dell’accettazione di sé e della ricerca della propria libertà, del contrasto tra l’aspirazione a realizzarsi ed i vincoli sociali, culturali e religiosi che condizionano te e chi ti vive accanto. Al cuore della narrazione la parte in cui il protagonista riesce a spiegare alla madre, con la semplicità dei sentimenti che supera le sovrastrutture e le barriere culturali e religiose, il sentimento che prova per il marito, accompagnando la donna in un dibattito tenero e serrato che abbatte uno ad uno i conformismi e i pregiudizi sollevati come scudi difensivi, verso una più profonda comprensione del figlio.
L’idea del romanzo che, chiarisce l’autore, non è autobiografico in senso stretto, ma raccoglie storie ascoltate e vissute, è nata nei giorni (era il 2005) dell’approvazione dei matrimoni gay nella Spagna di Zapatero e sta a metà strada tra il romanzo di formazione e la commedia familiare. E il libro è già, nel suo piccolo, un “caso” letterario. Pubblicato nel 2009 sul portale ilmiolibro.it, Marito & Marito, ha avuto una notevole circolazione nella rete; finché la casa editrice evangelica torinese Claudiana l’ha scelto, a sorpresa, per inaugurare la sua nuova collana di narrativa presentata al Salone del Libro di Torino 2012.