Migliaia di mormoni abbandonando la loro Chiesa a causa delle sue politiche omofobe
Articolo pubblicato su Gayburg il 17 novembre 2015
Migliaia di mormoni hanno circondato la chiesa di Salt Lake City, nello Utah, per presentare le loro lettere di dimissione dalla confessione religiosa. Il motivo scatenante sono le nuove disposizioni della Chiesa riguardo ai matrimoni omosessuali (un membro che si sposa con un altro dello stesso sesso verrà considerato apostata) e sui loro figli (i bambini delle coppie omosessuali non potranno essere benedetti sino al compimento del 18° anno d’età).
Oltre 1.500 richieste sono state depositate sabato scorso ed altre 2.000 sono state affidate ad avvocati da parte di persone che non hanno potuto partecipare alla manifestazione. I partecipanti hanno dapprima ascoltato alcuni interventi degli organizzatori, poi hanno liberamente marciato verso una cassetta delle lettere collocata in un angolo del tempio per imbucare le loro lettere.
Molti dei presenti lamentavano come la Chiesa mormone abbia da tempo preso di mira i gay e come non fosse più loro intenzione continuare a sottostare a quella politica. «Non è stato facile abbandonare la mia religione- racconta ai giornalisti Aaron Rosen- ma allo stesso modo devo difendere la cosa giusta, e per me la cosa giusta è sostenere queste persone e chi di di noi vive in famiglie miste. Tutte le famiglie contano».
Il presidente della Chiesa Thomas S. Monson ha tentato di fermare l’esodo attraverso un appello lanciato su Twitter, nel quale minacciava: «Vi supplico di evitare tutto ciò che vi priverà della vostra felicità nella vita terrena e nella vita eterna nel mondo a venire». Ma ormai pare che anche le minacce di una dannazione eterna non bastino più a far prevalere una politica discriminatoria e contraria al sentimento religioso di migliaia di fedeli.