Mio figlio è diventata una figlia. Ecco cosa ho imparato da lei
Testimonianza di Maryanne Dersch* pubblicata sul sito She Knows (Stati Uniti) il 15 febbraio 2019, liberamente tradotta da Gabriella Maria Cuccia
A giugno mia figlia, che aveva diciannove anni, è scappata di casa nel bel mezzo della notte e ha guidato per quattordici ore da St. Louis a Virginia Beach per incontrare un uomo di ventotto anni, conosciuto su Internet.
Dopo una settimana, dopo un sacco di panico e lacrime da parte mia e di mio marito, e qualche discorso assai schietto, mia figlia è tornata a casa e ci ha annunciato di voler iniziare il processo di transizione da maschio (il sesso che le era stato assegnato alla nascita) a femmina.
Nostro “figlio”, che suonava la batteria, amava le auto e i videogiochi, era in realtà nostra figlia. Mamma e papà, vi presento Jasmine. È stata la cosa che mi ha spiazzato di più da quando sono diventata madre: mia figlia è transgender. Il bambino che avevamo adottato a tre anni, che abbiamo conosciuto e amato per sedici anni, non era chi pensavamo che fosse.
Le prime due cose che ho pensato sono state: “Come ho fatto a non accorgermene?” e “Ecco da dove derivava l’ansia, la depressione, l’isolamento e la rabbia della scuola media”.
Da piccola, mia figlia era un “ragazzo” scatenato e amante dello sport. Non c’erano state esplorazioni di identità di genere, o almeno io e mio marito non ne avevamo viste. Quando è arrivata la pubertà, ha capito di era diversa. Gli altri ragazzi volevano uscire con le ragazze, lei voleva essere una di loro.
Ha represso quei sentimenti perché credeva che, se fossero venuti a galla, gli altri avrebbero smesso di amarla e l’avrebbero abbandonata. Quindi, al contrario, ha agito ancora di più da maschio. Ha frequentato un liceo di soli ragazzi, giocava a football e si è fatta crescere la barba. Non potevo vedere il suo genere, lo teneva nascosto, chiuso a chiave.
Convincersi che qualcosa di te è così sbagliata che nessuno potrebbe mai conoscerla e continuare ad amarti, ha il suo impatto. Sembrava si stesse allontanando lentamente da quello che per anni aveva amato: sport, musica, amici.
Adesso riesco a capire perché non andava mai ai balli o agli appuntamenti, e non aveva tanti amici intimi. Se hai paura di condividere con gli altri la tua vera identità, sicuramente ti isolerai sempre di più.
Quando Jazz ha fatto coming out come donna transgender, è migliorato tutto. Il suo rapporto con me e mio marito è diventato più forte. E tutti questi anni senza capire quale fosse il motivo della sua sofferenza? Svaniti nel nulla.
Non che non ci siano stati momenti imbarazzanti. Quando Jazz è tornata a casa come Jazz, era nervosa su quello che sarebbe successo una volta fuori da casa, e lo ero anche io. Mi chiese un consiglio.
Io?
“Onestamente, non lo so” le dissi, “Scopriamolo insieme”.
Siamo andare a fare shopping insieme. Ho trovato un corso di make-up per persone transgender a Sephora. Jazz mi disse anche che avrebbe preferito che la presentassi. Voleva che la gente sapesse chi fosse, ed era contenta di essere finalmente se stessa: “Lei è mia figlia Jazz. È transgender, ha appena fatto coming out”.
Quando Jazz andò a Virginia Beach e mi scrisse in un messaggio “Sono una donna innamorata di un uomo”, avrei potuto reagire in mille modi. Alcuni di questi avrebbero potuto essere orribili. Invece, ho scelto di accettarla, e questo ha fatto la differenza.
Se i vostri figlii o quelli di qualcun altro fanno coming out come transgender, ecco come potete scegliere anche voi di accettarli.
Accettate quanto vi ha detto e fate piccoli passi
Joni Stacy, cofondatore di “Academy LGBTQ”, ci spiega che i piccoli passi possono fare una grande differenza: “Non si passa dal coming out a una sfilata del Gay Pride da un giorno all’altro. Ci vuole tempo per adattarsi, e i piccoli cambiamenti, nel tempo, fanno una grande differenza”.
I giovani transgender hanno bisogno di amore e accettazione, e lo cercheranno ovunque sia possibile, anche se quelli che li accettano sono coinvolti in comportamenti rischiosi o illegali. Quindi, perché non potete accettarli nel punto in cui si trovano? Quando dimostriamo accettazione, stiamo creando uno spazio sicuro e solidale che eviti questi comportamenti rischiosi. Supportate i vostri figlii è la loro miglior possibilità di successo.
Quando la famiglia scopre che un/a giovane è transgender o non binaria, molti hanno una profonda paura per la salute e la sicurezza dei propri figli. Sapete però qual è il migliore indicatore della salute e sicurezza di una persona transgender o non binaria? Il sostegno dei genitori, chiaro e costante.
Kelly Storck, assistente sociale clinico e psicologa di Jazz, ci spiega che i bambini transgender che hanno il pieno, chiaro e costante sostegno dei genitori rendono di più in tutti gli ambiti, e decisamente di più dei bambini che hanno un sostegno solo parziale o inesistente da parte dei genitori: “Ciò significa che siete voi ad avere il maggior potere per influenzare la salute e la sicurezza dei vostri figli e tutto parte dall’amore e dall’accettazione”.
Non pensate di dover avere tutte le risposte, perché loro non si aspettano questo. Quello che si aspettano da voi è cercare con loro di trovare quelle risposte, anche se significa andare da Sephora.
Aspettatevi di fare errori
A volte, io e mio marito sbagliamo il nome o il pronome di nostra figlia, senza farlo di proposito. Ma fin quando ci autocorreggevamo, a lei andava bene, sapeva che ci stavamo provando: “I ragazzi hanno un sesto senso sulle tue intenzioni” ci spiega Stacy, “Se ci state davvero provando, loro lo capiranno”.
Rendetevi conto che è una bella notizia
Nonostante, per certi aspetti, il processo di transizione di un figlio possa rivelarsi difficile, il loro coming out deve essere visto come una cosa positiva. Storck ci spiega che “avere un figlio che capisce l’importanza di essere coerente con quello che è, e che si fida di voi al punto di condividere informazioni molto personali e a volte rischiose, è un onore. Fate del vostro meglio per trattarlo come tale, ringraziandol* per averle condivise con voi e supportandol* in tutti i modi”.
Abbiamo avuto una festa di “nuovo compleanno” per Jazz per il suo ventesimo compleanno, per celebrare la sua vera identità e per dimostrare visibilmente la nostra accettazione. Quello che serve ai vostri figli, ovviamente, potrebbe essere totalmente diverso, quindi concentrati solo sui loro bisogni e lasciate che prendano l’iniziativa.
Istruitevi
Nessun figlio vive il genere senza informazioni rilevanti, e i figli non sono gli unici a fare la transizione: anche le famiglie lo fanno, come sottolinea Storck. Il suo libro offre dei strumenti per aiutare tui i figli a crescere bene in tutti gli aspetti della vita, e per aiutarvi come genitori ad aumentare la comprensione e il sostegno.
Qui di seguito trovate alcune risorse del Progetto Gionata che potranno esservi d’aiuto:
Conoscere nuove persone
Quest’esperienza è simile all’acquisto di una nuova auto. Non vi eravate accorti dell’auto fin quando non ne avete avuta una, e d’un tratto cominci a vederla dappertutto. Pensavo di non conoscere persone transgender, finché Jazz non ha fatto coming out, e adesso ne conosciamo tantissime. Siamo stati accolti da una “famiglia” locale straordinaria qui a St. Louis. E se anche voi state cercando la vostra famiglia, ci sono vari modi per trovarla:
• La tenda di Gionata
• AGEDO
• Infotrans
• Il grande colibrì
Jazz è davvero felice adesso, e gli ultimi mesi della sua vita sono stati senza dubbio i migliori. Non ce lo aspettavamo, ma siamo felici di esserci. Ovviamente ci sono sfide che l’aspettano, ma non è così per tutt*? E adesso sta affrontando questi ostacoli essendo se stessa, con l’amore e il supporto della sua famiglia.
* Maryanne Dersch lavora con alcune associazioni nonprofit in modo che possano mettersi in contatto con donatori sintonizzati sui loro valori e raccogliere più fondi. È autrice di due libri ed è una moglie, una mamma e una regina del karaoke. Potete trovarla su Facebook.
Testo originale: My Child Wants to Transition From Male to Female — Here’s How I’m Responding