Mio marito è gay. Quante bugie mi ha raccontato
Email inviataci da Roberta M., rispondono i webmaster di Gionata
Nel 1991 conosco l’uomo che poi è diventato mio marito, nel 1997 ci sposiamo (2 corsi fidanzati), nel 2002 nasce la nostra bambina dopo 5 anni di tentativi e 3 aborti …. durante i quali abbiamo parlato di affido, adozione e poi nel 2004 nasce un bel maschietto certi all’epoca che avremmo fatto anche il terzo.
Nel giugno 2011, solo perché io non mi sentivo più considerata come donna e compagna di vita mi dice che è omosessuale e nel novembre dello stesso anno esce di casa e cambia radicalmente la mia vita e quella dei miei figli. Questa la mia storia in una sintesi ridotta all’osso.
Caratteristica della nostra coppia era quello di stare bene assieme e di avere molte cose in comune oltre al fatto di parlare tanto, non nella maniera giusta visto come sono andati i fatti.
Mio marito non si è riscoperto gay all’improvviso viveva due vite parallele da sempre, da prima che ci fossimo sposati e si è dichiarato forse proprio quando si è innamorato di un uomo.
Lui ripete che aveva tutto sotto controllo e che l’altra vita non interferiva in quella familiare …. ma come si fa a credere davvero ad una cosa simile.
Vi evito tutte le mie implicazioni emotive e psicologiche, ho scritto solo per dire queste cose: io ho amici gay li frequento, sono legata a loro da un profondo senso di amicizia e sono d’accordo su tutta la battaglia sociale che si sta facendo in questo ultimo periodo … vorrei però sottolineare che non tutti i gay fanno le cose fatte “bene”, come gli etero s’intende.
Ho letto altre testimonianze e ne leggevo anche rispetto alla famiglia che si era formata, rispetto per l’ex partner.
E tutti gli spot pro gay, solo pensando alla mia storia per fortuna, mi danno effettivamente un po’ fastidio perché sembrano tutti belli, tutti onesti, tutti corretti.
Nella mia storia, sono innumerevoli i fatti che mi hanno quasi “ammazzata”, quello che mi ha ferito di più è l’essere stata ingannata per anni nonostante le lunghe chiacchierate, nonostante i corsi fidanzati, nonostante i gruppi frequentati in parrocchia, è la mancanza di rispetto del mio dolore, di quello dei miei figli, l’esser proiettati in una nuova vita e imporre nuove modalità alla velocità della luce, le menzogne, le bugie.
Certo che ognuno deve vivere la propria identità sessuale anche se lo decide a 40 ma non si può pensare solo a se stessi e ignorare le persone alle quali fino a poco tempo prima dicevi di amare e proteggere.
Pensando a quello che è successo a me mi chiedo che senso abbiano le parole dette: promessa, amore, protezione, complicità, fedeltà.
Al momento i rapporti con il mio ex sono inesistenti, comunichiamo solo attraverso sms, lui vive con il suo compagno dove a weekend alterni porta i nostri figli.
Ha deciso lui che i suoi figli (12 e 10 anni) dovevano sapere e ha fatto in modo che lo scoprissero, come è capitato con me …. non si preparano le persone, mai …. la regia l’ha tenuta lui e mi ha escluso da questo.
I figli adorano il padre, anche ora che sanno … io sono contenta per loro ma so anche come reagisce l’animo umano e so che per ogni cosa c’è un percorso da fare.
Spero di non esser sembrata patetica, volevo solo dare una testimonianza diversa dalle molte lette anche sul vostro sito.
Un caro saluto.
La risposta…
Ciao Roberta come non rimanere colpita dalle tue parole. Sai nel Vangelo c’è una bella frase che risuona spesso nella liturgia “La verità vi farà liberi”. Ma troppe volte una persona gay per paura finisce per rifiutare la verità di ciò che “sente”, finisce per nascondersi e per recitare un copione di vita non suo.
Ma, come ci ricordi con la tua toccante storia, non si può essere ciò che non si è. Da questa mancanza di verità ecco venire fuori doppie vite, bugie e sofferenze per le persone che cil stanno vicino sino all’inevitabile implosione.
Cara Roberta quanta amarezza e sofferenze ti è stata data e porti ancora nel cuore. Ma è tempo di andare oltre, ma non per Lui, ma per te. Meriti di ricominciare il tuo cammino che altri ti hanno interrotto con le loro bugie.
Non c’è un modo con cui ricominciare ma lo devi a te. Ora tocca a te essere “libera”.
Un caro abbraccio forte da tutti noi
i Webmaster di Gionata