“Mio Signore e mio Dio!” (Giovanni 20:19-31)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Se leggiamo i vangeli di ieri e di oggi insieme, ci stupiamo, ancora una volta, della pazienza di Dio nei nostri confronti. Non solo Gesù è morto per noi e per la nostra salvezza in modo tale da suscitare la fede nel centurione, ma è apparso continuamente ai discepoli dopo essere Risorto. E a queste continue apparizioni e manifestazioni spesso corrisponde incredulità, paura e stupore, che solo alla fine e con fatica sfociano nel riconoscimento del Signore e nella fede in Lui. Ma Gesù insiste e continua ad accompagnare e puntellare i nostri momenti di dubbio e di cedimento. Non smette di offrirsi, esposto, come testimonianza dell’amore del Padre. E a noi non rimane che gridare, con Tommaso: “mio Signore e mio Dio”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 20:19-31
… Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.