Nascere lesbica in una famiglia omofoba
Testimonianza pubblicata sul sito dell’emittente France TV (Francia), liberamente tradotta da Giovanna Vallone
Ho 27 anni e sono lesbica. Non ho mai rivelato ai miei genitori il mio orientamento sessuale poiché durante tutta la mia infanzia ho sentito di tutto e di più nei confronti degli omosessuali. A 10 anni ero diventata anche io omofoba. Chiedevo a me stessa “perché hanno scelto di essere gay/lesbica?” (non conoscevo neanche la parola “omosessuale”, ma conoscevo molto bene “frocio”, “lesbicaccia” e le altre parole che pronunciavano sempre i miei genitori.)
Quindi, quando a 15 anni mi sono innamorata di una ragazza, sono crollata. Mi sono fatta tante domande. Mi sono sentita strana e non mi sentivo degna di vivere. Quando una ragazza della mia scuola si è fatta insultare, molestare, picchiare a causa di un semplice sospetto di omosessualità, ho deciso di uccidermi. Ho tentato il suicidio a 16 anni facendomi intenzionalmente investire da una macchina (i miei genitori e i medici pensavano si fosse trattato di un errore di disattenzione, cosa che non ho mai smentito). In seguito, grazie all’iscrizione in una scuola superiore, ho avuto la possibilità di andar via di casa.
A 19 anni, sono stata aggredita poiché passeggiavo mano nella mano con la mia compagna di quel periodo. Insulti, lanci di pietre, lattine, mozziconi di sigaretta, sputi… Non ho il coraggio della gente presente in questo documentario. Al momento sono estremamente diffidente. Non prendo mai la mano della mia compagna. Mi allontano spesso da lei per non esser additata come omosessuale. Stiamo assieme da 6 anni ormai, ma lei non conosce ancora i miei genitori, che pensano semplicemente che io condivida l’appartamento con lei e basta.
Testo originale: Anonyme témoigne