«Nel presepe c’è posto per tutti». In quello di S. Miniato c’è posto anche per una coppia gay
Articolo di Carlo Baroni pubblicato su La Nazione del 18 dicembre 2014, pag.21
«Nel presepe c’è posto per tutti». Non importano il colore della pelle, l’orientamento religioso o quello sessuale. Così Mario Rossi, un ex segretario cittadino del Pci, e più volte consigliere comunale a San Miniato, che da anni allestisce il presepe nei locali del seminario vescovile, nella gigantesca rappresentazione del mondo che adora il bambino Gesù, ha messo anche due pastori che si tengono per mano.
Due uomini, appunto, simbolo dell’amore gay, «per rafforzare spiega – l’opera di quest’anno che vuol essere un inno contro diversità, quella che divide ancora pericolosamente gli uomini e che causa tanto dolore nel mondo».
«I pastori, che curiosi si avvicinano alla capanna, rappresentano, infondo, i fedeli di tutte le religioni possibili, di tutte le razze e le tendenze – aggiunge Rossi-. Non vedo di cosa scandalizzarsi, anzi semmai questo presepe è un’aiuto ad una riflessione che la nostra società, Chiesa compresa, non riesce a fare in modo sereno».
I visitatori stanno arrivando a frotte , da ogni parte della Toscana. Potevano mancare i mugugni? Certo che no. Forza Italia ha parlato di scelta inopportuna. Ma anche nel Pd l’apprezzamento non è unanime: l’assessore Manola Guazzini ha detto che il presepe poteva essere lasciato fuori da certi dibattiti.
Mal di pancia anche da parte di qualche prete, ma non tutti i sacerdoti però hanno preso male la provocazione di Rossi che, in piena «distensione», ha fatto girare un video e l’ha inviato a Papa Bergoglio: «Spero che gli arrivi, perché sono sicuro che lui lo apprezzerà».