Nelle CVX spagnole s’interrogano sul futuro della pastorale con le persone LGBT+
Articolo di Barbara Anne Kozee* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 febbraio 2022, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
In Spagna un laico ha scritto una riflessione sulla cura pastorale delle persone LGBTQ nella Chiesa Cattolica, fornendo un quadro pieno di speranza su cosa è stato fatto per sostenere questa comunità e su come potrebbe essere il futuro della pastorale.
Pubblicato originariamente in spagnolo (sul sito) dalle Comunità di Vita Cristiana (CVX) spagnole, l’articolo di Luis Mariano González García dichiara con forza: “Per le persone LGTBIQ è arrivato il momento di passare dalle scuse per il fatto di appartenere alla Chiesa al pieno riconoscimento del kairos, il Tempo di Dio”. (L’articolo è stato tradotto in inglese dal Global Network of Rainbow Catholics [Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno], che inizialmente l’ha postato in entrambe le lingue. Le Comunità di Vita Cristiana (CVX) sono una rete globale [gesuita] di piccoli gruppi di condivisione della fede).
González nota il grande bisogno di cura pastorale a livello locale, osservando che spesso sono state le persone LGBTQ a portarla avanti: “Ci sono volti e nomi che hanno lavorato e ancora lavorano attivamente per la riconciliazione della realtà LGTBIQ+ con la fede nella Chiesa cattolica. È interessante notare che il lavoro di accoglienza e accompagnamento dei cattolici arcobaleno era già iniziato negli anni ’60, il cui pioniere è stato il gruppo DignityUSA, creato per iniziativa dello psicologo agostiniano padre Patrck X. Nidorf, qualche mese prima dei moti di Stonewall.
“Una delle prime dichiarazioni della gerarchia cattolica è stata quella del vescovo di Brooklyn D. Francis John Mugavero, che nel 1976 scrisse una lettera pastorale intitolata: ‘Sessualità: dono di Dio’, indirizzata direttamente alle persone omosessuali, in cui si affermava che esse meritano di essere trattate equamente nella società e nella comunità cristiana.
“È importante notare il lavoro apostolico di suor Jeannine Gramick della congregazione delle suore di Loreto e di padre Robert Nugent della Società del Divin Salvatore, precursori dell’apostolato LGTBIQ+ e fondatori di New Ways Ministry, associazione cattolica che offre uno spazio di riconciliazione e di giustizia sociale per le persone queer, le loro famiglie e i loro amici”.
González parla anche delle iniziative in essere in Spagna e nel resto dell’Europa, come gli spazi di accompagnamento, l’educazione universitaria che include classi di pastorale LGBTQ, gruppi di supporto per i genitori e la comunità incentrati sui bisogni delle persone queer, e una serie di dibattiti. Con tali opportunità positive e fattive che stanno prendendo piede “[sarebbe bello che] gli esempi dell’impegno di così tante persone, gruppi, comunità e parrocchie ci incoraggiassero a continuare a lavorare per un mondo ed una Chiesa più inclusivi”.
Infine, González riflette sul giusto orgoglio che la Chiesa dovrebbe avere per questi ministeri pastorali: “Quando CLC-Spain [è iniziato] nel dicembre 2020, dopo un lungo processo di accompagnamento e discernimento, [ed] è stato pubblicato a livello nazionale il manifesto di sostegno e riconoscimento della diversità sessuale e delle identità di genere nella comunità, ho capito che nella Chiesa stava succedendo qualcosa di importante. Ero un testimone di prima mano di quanto di buono stava succedendo”.
“È stata la prima volta in cui una società di vita apostolica si definiva completamente inclusiva e ci incoraggiava a prendere coscienza delle cause e degli effetti della nostra persistente negligenza. Tutto può cambiare, anche nella Chiesa”.
Per noi cattolici LGBTQ e simpatizzanti può essere difficile impegnarsi quando sembra esserci poco movimento a livello istituzionale, e un grande costo emotivo, che spesso viene sottovalutato. Le riflessioni di González ci incoraggiano ad essere grati ai nostri predecessori che hanno posto le basi per tutto quello che stiamo facendo adesso, a sperare nello sbocciare di nuove iniziative pastorali in tutto il mondo, e a sognare cosa può riservarci il futuro.
* Barb Kozee (lei) studia teologia alla Scuola Gesuita di Teologia dell’Università di Santa Clara; il suo interesse si concentra sull’etica sociale e sulle intersezioni tra genere, sessualità e famiglia. È laureata in economia politica internazionale all’Università di Georgetown, e questo dà il tono alle sue ricerche sulla religione, la politica e le questioni legate all’autorità morale.
Testo originale: Christian Life Communities Spain Publishes Essay on the Future of LGBTQ Pastoral Care