Nelle diocesi per superare l’omofobia. Veglie e preghiere guidate dai vescovi
Articolo di Luciano Moia pubblicato sul giornale Avvenire del 16 maggio 2018, pag.18
«Il Crocifisso risorto che libera dal peccato e dalla morte, ha fatto dell’accoglienza e del riconoscimento dell’altro il paradigma e il segno dell’irruzione del regno di Dio nel mondo». È un passaggio della preghiera proposta dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, in occasione della Giornata per il superamento dell’omofobia e della transfobia.
Un’occasione di vicinanza e di attenzione alle fragilità che in tante diocesi offrirà lo spunto per riflessioni e veglie di preghiera ecumeniche sul tema “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32), insieme a realtà che spesso risultano marginali come i movimenti e i gruppi di cristiani Lgbt.
Tanti gli incontri organizzati per domani (17 maggio). Oltre a Palermo, dove nelle comunità è stata diffusa la preghiera composta dall’arcivescovo e dove è prevista una fiaccolata che partirà alle 19 da piazza Ruggero Settimo, si pregherà anche Parma, Sanremo, Lucca, Alessandria. In altre comunità invece Roma, Trieste, Bologna incontri si sono tenuti nei giorni scorsi.
Stasera alle 18 appuntamento a Siracusa. Domani alle 21 a Lucca presso la Caritas diocesana, per un’iniziativa organizzata dal gruppo diocesano per cristiani omosessuali “Camminando s’apre cammino”.
A Firenze, sempre domani alle 21, veglia e fiaccolata a cura del gruppo Kairos con la collaborazione di numerosi movimenti e congregazioni. Ad accompagnare la riflessione anche una lettera delle Suore domenicane Unione San Tommaso (di Firenze) che, ricordando il loro impegno decennale a fianco dei cristiani omo-sessuali, spiegano come questo apostolato abbia permesso loro di allontanarsi «dalla tentazione, sempre in agguato, di ragionare per categorie a-stratte senza incontrare le persone: all’etichetta “omo-sessuali” abbiamo potuto sostituire volti e storie concrete che nel tempo abbiamo imparato a conoscere e amare». La conclusione del testo è il sogno di un giorno «nel quale non sarà più necessaria una “pastorale per le persone omosessuali” perché queste potranno trovarsi a proprio a-gio in ogni ambiente ecclesiale e incontrare il cuore dei pastori».
A Torino, domani alle 20,45, serata di preghiera presso il Tempio valdese di via Principe Oddone. Per l’occasione don Gianluca Carrega, responsabile diocesano per la pastorale delle persone omosessuali, ha diffuso una riflessione in cui ricorda che «la verità è strumento essenziale per essere liberi». Un compito di discernimento che riguarda tutti gli ambiti della vita e che non deve esaurirsi a quello sociale.
«Non è possibile indicare agli altri e alla società la via della liberazione –sottolinea don Carrega – se prima non si è fatta la verità su se stessi. Per questo è importante che queste giornate di veglia non siano soltanto de-nuncia di quello che accade intorno a noi, ma anche un’occasione per rientrare in noi stessi e farci illuminare dalla verità del Vangelo».
Tra sabato e domenica molti altri appuntamenti in altre comunità, tra cui Cagliari, Napoli e Reggio Emilia. Nella città emiliana la veglia di preghiera (ore 20.45, parrocchia Regina Pacis) sarà presieduta dal vescovo Massimo Camisasca. Scelta autorevole per porre fine alle polemiche innescate da chi pretendeva di organizzare preghiere di “riparazione”. «Una proposta del genere serve all’unità della Chiesa?», si chiede in un comunicato lo stesso Camisasca, spiegando la sua decisione di presiedere la veglia.
Anche a Genova, lunedì 21 si pregherà per il superamento dell’omofobia presso la chiesa di San Pietro in Banchi. Mentre a Milano veglia e fiaccolata ecumenica sono previste martedì 29. Ultimo appuntamento il prossimo 22 giugno, a Cremona, organizzato dal gruppo diocesano “Alle querce di Mamre”. A presiederlo il vescovo Antonio Napolioni.