“Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo” (Giovanni 3:22-30)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Gesù si trattiene con i suoi, cammina con i suoi e li ricolma dei suoi doni di salvezza, ma anche in questa condizione di privilegio è possibile che nel nostro animo si annidi il rischio dell’invidia o della sete di potere, del primato: basta il confronto con Giovanni a far nascere dubbi e confronti, ma Gesù parla, proponendo ancora un ideale di unità nella diversità, o meglio, nella complementarietà, di un Amore che è possibile raggiungere tramite tanti percorsi che, alla fine, sono la stessa via: la sua Vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni 3:22-30
In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava.
Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui».
Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.