Per noi ebrei ortodossi LGBT qualcosa sta cambiando
Articolo di Daniel Shoer Roth pubblicato sul sito About.com en Español (Stati Uniti), liberamente tradotto da Francesca Macilletti
Mentre i movimenti più progressisti del giudaismo, come quello riformista e quello conservatore, sono più aperti nell’accettare gli ebrei gay, il movimento ortodosso continua a isolare e rifiutare le persone gay all’interno delle comunità religiose.
Gli ebrei ortodossi credono nell’inerranza biblica, cioè credono che le parole della Bibbia siano state scritte dalla mano stessa di Dio e per questo non sia possibile contestarle. Ci sono passaggi della Bibbia che, nel loro senso letterale, condannano le relazioni omosessuali, come il versetto del Levitico che descrive il coito tra due uomini come “un abominio”. Per gli ebrei ortodossi omosessuali questo rappresenta un conflitto esistenziale in quanto, credendo all’inerranza biblica, credono anche nell’autenticità del suddetto versetto, origine storica dell’omofobia.
La maggior parte di loro tenta quindi di sopprimere i propri desideri e decide di sposarsi con un/a eterosessuale per vivere indossando una maschera e crearsi una famiglia, molto spesso con un costo emotivo enorme. A volte ricorrono alla pratica della terapia riparativa, che promette loro una “conversione” all’eterosessualità.
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Posso essere gay ed ebreo ortodosso?
Essere sessualmente attratti da una persona dello stesso sesso, ovvero avere un orientamento omosessuale, non viola la Halacha, l’ancestrale legge ebraica. La Halacha proibisce unicamente il sesso omosessuale, non i sentimenti o l’attrazione. Quindi si può essere gay e, contemporaneamente, osservare le mitzvot o i 613 comandamenti del Pentateuco. Non è conflittuale essere gay e ortodossi (dati, in ebraico; frum, in yiddish). Considerando che i gay ortodossi si sforzano di osservare il maggior numero di mitzvot, molti di quelli che accettano il proprio orientamento sessuale scelgono il celibato. Altri sentono la necessità di vivere l’intimità sessuale con una persona, così optano per baci, abbracci, carezze, mutua masturbazione e sesso orale. Tuttavia si astengono dal sesso anale per via della loro fede nel versetto del Levitico. Come per i cattolici praticanti, che si chiedono se sia possibile avere una relazione omosessuale ed essere fedeli cattolici, anche gli ebrei praticanti possono avere una relazione con una persona dello stesso sesso e rispettare la legge ebraica, vivendo all’interno della cornice dell’ebraismo tradizionale.
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Una comunità nascente
Fino a poco tempo fa la maggior parte degli ebrei gay nelle comunità ortodosse si sentivano soli e vivevano completamente isolati. Senza dubbio oggi ci sono più mezzi, gruppi di appoggio e organizzazioni che sponsorizzano eventi speciali. In questi incontri le persone possono condividere informazioni, conoscersi e creare una comunità coesiva che serva da appoggio. Varie personalità visitano sinagoghe per esporre le necessità emotive e mentali dei propri membri LGBT, mantenendo il proprio impegno nel rispettare la Halacha. Le persone che partecipano a un evento per ebrei gay per la prima volta sono impaurite e spesso si chiedono perché Dio li abbia fatti in quel modo.
Come viene detto nella Genesi, ogni essere umano fu creato a immagine e somiglianza di Dio e non c’è una spiegazione chiara sul perché Dio abbia creato gli omosessuali. Però è stato dimostrato che le persone nascono gay, quindi si tratta di una condizione naturale e non di un comportamento appreso. Un altro frequente dilemma si riferisce al comandamento riguardante la procreazione, in quanto uno dei precetti fondamentali del giudaismo è avere figli. L’inseminazione artificiale o la maternità surrogata sono due possibilità, così come l’adozione, ma molti si adattano a una vita senza figli. Tuttavia, questo non impedisce di osservare la Halacha.
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Dichiarazioni dei principii
Un documento firmato da più di un centinaio di rabbini ortodossi ed educatori che hanno condotto centinaia di ore di discussione, dibattiti e tesi, afferma che le persone con orientamento omosessuale hanno un posto all’interno della loro comunità. “Imbarazzare, molestare o umiliare una persona omosessuale o che è attratta da persone dello stesso sesso, è una violazione delle norme della Torah (Pentateuco) che incarnano i valori più profondi dell’ebraismo”, hanno concluso i rabbini. “Gli ebrei con orientamento omosessuale o che sono attratti da persone dello stesso sesso devono essere benvenuti come membri integranti della sinagoga e della comunità scolastica”.
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Testo originale: Judíos gay ortodoxos