Le persone LGBT+ e il “responsum” sulle benedizioni per le coppie omosessuali
Lettera aperta di Andrea Rubera, portavoce di Cammini di Speranza, associazione nazionale delle persone LGBT+ cristiane, diffusa il 16 Marzo 2021
Gentile Direttore, le scrive Andrea Rubera, portavoce di Cammini di Speranza, associazione nazionale delle persone LGBT+ cristiane, in riferimento alla pubblicazione del “Responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede sul tema delle benedizioni per le coppie omosessuali.
I primi sentimenti che il bollettino ha suscitato tra i cristiani LGBT+ sono molti e vanno dalla rassegnazione al disorientamento, sentimenti molto lontani da quel sentimento di pace e amore che la chiesa dovrebbe infondere tra i suoi membri. Ciò che colpisce sono soprattutto il contenuto del documento e la modalità di emanazione.
Partiamo dal secondo punto. Ci saremmo aspettati che, a seguito del lavoro, per la verità molto argomentato e approfondito, di ricerca portato avanti negli ultimi anni da molti teologi tedeschi, e di cui al “dubium” espresso da alcuni vescovi alla Congregazione, si fosse colta l’occasione per avviare una fase, che poteva anche durare anni, di riflessione, confronto, anche conoscenza e incontro.
Invece si è scelto di rispondere velocemente e, in meno di 70 righe, liquidando le vite di tante persone, con un parere tecnico, privo di afflato empatico, così distante dalla chiesa a cui pensiamo stia portanto papa Francesco. Non si è invece intravvisto il valore che sarebbe potuto scaturire da questa fase di riflessione. Non si è neanche colta l’occasione per una analisi etnografica su chi sono le coppie omosessuali, come vivono, cosa desiderano, cosa sperano, cosa sognano.
Sul contenuto, che dire? Abbiamo fatto un salto indietro di 35 anni, al 1986, quando la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò la Lettera ai vescovi sulla pastorale per le persone omosessuali. Passa il temo, tutti invecchiamo, siamo in pandemia, nel mondo le coppie gay possono in tanti paesi sposarsi o unirsi civilmente, ma su una cosa possiamo stare certi: la posizione della Congregazione non muta.
Le persone omosessuali, se vivono una vita di coppia, affettiva e sessuale, sono peccatori, disordinati e in alcun modo rispondenti al disegno del Creatore sulla famiglia. Niente di nuovo sotto il sole. La benedizione la si può dare a una persona omosessuale solo se accetta di reprimere il suo desiderio di vivere una vita affettiva.
Non sappiamo se gli estensori di questo stringato documento abbiamo valutato, mentre lo vergavano, l’impatto che esso avrebbe avuto su molte persone omosessuali cristiane che, con tante fatiche, e poco supporto, tentano di vivere serenamente un disegno di vita di coppia. Da quello che abbiamo letto ieri nelle chat dei vari gruppi emerge molta disperazione, rassegnazione, senso di non essere previsti, compresi, considerati.
Peccato che nel 2021 la Chiesa Cattolica accetti di comunicare su questi temi solo usando queste modalità. La saluto cordialmente.
Andrea Rubera, portavoce di Cammini di Speranza
Cammini di Speranza, Associazione nazionale persone LGBT cristiane