“Non chiunque mi dice: Signore, Signore”… (Matteo 7:21.24-27)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Gesù ci dà compassione e ci chiede di avere per lui e con lui lo stesso cuore. Non dire Signore con il cuore ma solo con la bocca, non costruire la propria fede sull’amore significa far affondare la casa della propria vita nelle sabbie mobili, in una vita sotto terra, dove non arriva il sole, dove non ti puoi più muovere; invece, una fede basata sull’amore vince tutto, persino la morte, e ci dona la comunione nell’eternità.
Dal Vangelo secondo Matteo 7:21.24-27
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.