Non dovete proteggere Dio dalle persone omosessuali
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 23, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Abbiamo tempo sufficiente per quello che Dio vuole da noi. Non abbiamo tempo sufficiente per quello che il popolo di Dio vuole da noi?” (Dwight Edwards)
Hannah, la mia figlia più giovane, una volta è venuta da me dopo aver avuto un incubo che non ha voluto raccontarmi, perché aveva paura che mi avrebbe terrorizzata. Finalmente me lo ha detto: aveva sognato che qualcuno mi afferrava e mi derubava dell’orologio (stava parlando del mio orologio preferito, che avevo acquistato in Italia anni prima). Per la sua mente infantile era un disastro, ma io ne fui commossa, perché aveva cercato di proteggermi in modo che non ne fossi spaventata. Come è dolce tutto ciò? Sebbene, come madre, è mio compito proteggerla, non suo.
Anche molti Cristiani hanno la fede al contrario. Vogliono proteggere Dio dal peccato. Questa “situazione da incubo delle persone LGBTQ” nella società e nella chiesa li terrorizza e vogliono che Dio impedisca che arrivi anche nelle loro case. Sono sicuri che Dio lo impedirà. Devono percio cacciare via questa situazione da incubo.
Dobbiamo invertire questo flusso. Lasciamo che Dio ci conforti. Dio non è forse in una posizione migliore per confortarci, piuttosto che il contrario? Allora possiamo confortare gli altri con lo stesso conforto che Dio ci ha dato.
Benedetto sia Iddio, il Padre del Nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. Perché come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. (2 Corinzi 1:3-5)
Ecco cosa significano questi versi: portate gli uni i pesi degli altri, incoraggiatevi l’un l’altro, risollevatevi. Vedete come si adattano bene? Dio ci conforta, perché in questa relazione, noi siamo i figli, ci confortiamo come fratelli e confortiamo i nostri figli. Che splendido progetto.
Se ci focalizziamo sul peccato, viviamo nella paura. Quando “proteggiamo” Dio o nascondiamo i nostri problemi e le reali preoccupazioni a Dio, sacrifichiamo la consolazione che Lui ci darebbe e non abbiamo nulla da darci l’un l’altro.
Questo flusso di liquame creato dalla paura scorre attraverso le tubature fuori dalle nostre case verso Dio, che sarà in grado di trattarlo. Quando non lasciamo che Dio svolga il suo compito, abbiamo invertito il flusso e la paura infetta è salita sul pavimento ed è arrivata sul tappeto all’altezza del ginocchio. Ora siamo nel panico, controllando tutti i dettagli alla ricerca di uno stura lavandino. Non c’è gioia, ne pace, ne amore.
Prendete le vostre paure, le vostre domande, la vostra rabbia, il vostro dolore e mettete il tutto ai piedi di Dio. Dio sa comunque cosa state provando. Date sfogo al vostro cuore, gridate al cielo, lottate con Dio e lasciate che Dio vi consoli.
Infatti la ricompensa alla fine di questo viaggio colorato dall’arcobaleno sarà una relazione più profonda con Dio, una maggiore capacità di amare, di mostrare compassione verso gli altri e ricevere amore e grazia ed un cuore libero di amare ed essere amato da Dio e dagli altri. Se restate sulla strada della fede e seguite la via dove Dio porta il vostro cuore, troverete la pace che va oltre la comprensione.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Pensate ai modi in cui è cambiata la vostra fede dopo tutte queste esperienze. Vi ha resi più paurosi? Riuscite a vedere come Dio può scardinare i vecchi paradigmi su Dio? Anche se quella libertà vi spaventa a morte, vi attira anche dandovi dei brividi? Immaginate che vicinanza con Dio potrete sperimentare.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).