“Non giudicate, per non essere giudicati” (Matteo 7:1-5)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Immaginiamo un paesaggio appena coperto dalla neve. Anche la campagna più brutta e sperduta diventa magica. Ma, se piove, questo miracolo si rompe. Quel manto pulito, candido, lascia posto ad una fanghiglia giallastra, mostra l’erba morta, gli alberi senza foglie: così è una vita colpita dal nostro giudizio. Rispetto alla vita degli altri dovremmo avere la delicatezza di coprire, custodire, di lasciare intatta quella barriera che è solo spazio di dialogo tra la singola anima e Dio ed è un tempio dove davvero devono regnare solo sussurri tra due voci sole: la persona e Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo 7:1-5
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.