“Non possiamo dirci cristiani e sostenere chi opprime gli altri”
Testo tratto dal sermone del pastore Episcopale Mark Bozzuti-Jones*, pronunciato nella Cattedrale di St. John the Divine di New York (Stati Uniti) il 22 marzo 2025. Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata
«Non possiamo dirci cristiani e, allo stesso tempo, sostenere qualsiasi forma di oppressione. Che si tratti di schiavitù, razzismo, misoginia o xenofobia, non possiamo considerarci discepoli di Cristo se mettiamo la legge al di sopra della misericordia.
Come possiamo definirci cristiani e non comprendere il messaggio del capitolo 25 del Vangelo di Matteo?
“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Come facciamo a non capirlo? Qualunque cosa facciamo al più piccolo (dei nostri fratelli), la facciamo a Cristo stesso.
Questo è il cristianesimo. Questa è la vera fede. E non ha nulla a che fare con l’idolatria. E se questa è la ‘pace’ che qualcuno sta cercando, allora io quella pace non la voglio.
I cristiani non possono rallegrarsi mentre le persone vengono deportate fuori dalle chiese, dalle scuole o dalle case, mentre sono in ginocchio a pregare Dio.
I cristiani non possono partecipare agli studi biblici che alimentano l’idolatria o giustificano l’oppressione, in qualunque forma si presenti.
A volte mi sembra che nelle nostre chiese ci siano troppi “studi biblici“, e troppo poco desiderio di conoscere veramente Gesù.
Absalom Jones** ci chiama con forza e ci invita a essere più simili a Cristo che semplicemente dei cristiani.
A adorare meno Gesù e a seguirlo di più. A adorare meno Gesù e a seguirlo di più.»
*Il Rev. Dr. Mark Bozzuti-Jones è un pastore episcopale originario della Giamaica, noto per il suo impegno nella giustizia sociale, nella spiritualità contemplativa e nell’inclusione radicale nella Chiesa.
** Absalom Jones è stato il primo afroamericano ordinato sacerdote nella Chiesa Episcopale nel 1804. Fu un abolizionista, predicatore e leader spirituale che lottò per la dignità e la libertà del suo popolo. Ancora oggi, la sua eredità è un richiamo profondo a vivere una fede cristiana radicata nella giustizia e nella compassione.
Testo originale: “We cannot be Christian and support any oppression of any kind”