Piange i suoi figli, perché non sono più (Matteo 2,13-18)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
I Magi sono appena partiti. Giuseppe ha in mano doni preziosi offerti in dono al figlio e avrebbe tutte le ragioni per pensare ad una strada di predilezione: e invece si apre la notte. La fuga. In Egitto: il luogo che ad ogni ebreo ricordava anni di prigionia ed ignominia. Il cuore si spacca perché in quella notte non c’è silenzio ma grida di madri e di bimbi uccisi. Dolore, sofferenza, fuga. Eppure in tutto questo, c’è il bambino Gesù: vera libertà, vera speranza, vero amore che rende ragione e dà luce ad ogni dolore perché ogni lacrima, con Lui, per Lui e in Lui è contata, asciugata e redenta.
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Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-18
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
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* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.