Non ti sei mai sentita persa? Io si!
Testimonianza n.21 di Louisa Grech, una madre maltese con un figlio gay, tratta da Tell it out (Dillo ad alta voce), libro di testimonianze di genitori con figli LGBT+ di tutta Europa realizzato da ENP – European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea di Genitori di Persone LGBTI+) con il supporto editoriale della Tenda di Gionata ed il contributo del Consiglio d’Europa, pubblicato nel 2020, pp.40-41, liberamente tradotta da Diana, revisione di Giovanna e Giacomo Tessaro
Non ti sei mai sentita persa, insicura, senza sapere dove stai andando o cosa stai facendo? Non ti sei mai sentita confusa e ansiosa, senza fidarti di nessuno, timorosa di parlare perché sai che ti giudicheranno?
Non ti sei mai sentita come se il tuo cuore si spezzasse in mille pezzi che non si ricomporranno mai più, singhiozzante e col desiderio di urlare per il dolore indicibile che stai attraversando? Non ti sei mai sentita sola, senza sapere a chi rivolgerti? Non hai mai avuto bisogno di esprimerti, ma le parole ti rimanevano in gola?
Io sì!
Ti sei mai trovata in una realtà peggiore dei tuoi peggiori incubi, sapendo che tale realtà continuerà a persistere senza modificarsi?
Hai mai scoperto che non è possibile percorrere la strada di questa realtà da sola, e trovare conforto in qualcuno?
Non hai mai scoperto di essere stata spinta in una battaglia che non avrà mai fine? Una battaglia con te stessa, contro il mondo così pieno di pregiudizi e intolleranza, un mondo le cui azioni e parole sono crudeli e offensive, un mondo che trova molto difficile accettare la diversità?
Io sì!
Quando ho saputo che mio figlio era gay, tutti questi pensieri sono arrivati a perseguitarmi e provocarmi! Smetterò di amarlo? Mai! Dopo aver sperimentato la durezza di questo mondo, temo per la sua sicurezza, per la sua vita! Temo che gli altri possano trasformare la sua vita in un inferno.
Sapevo che durante gli anni della scuola è stato deriso e bullizzato, e che nonostante le leggi promulgate, la gente continua a mantenere i suoi pregiudizi. La convinzione dilagante è che essere gay sia una scelta. La credenza sbagliata è che le persone LGBT conducano vita promiscua e siano pedofili. E altre idee sbagliate vengono divulgate, e tanto odio viene riversato sulla comunità LGBT. Quando cesserà tutto ciò?
È stato un lungo percorso; da tempo sospettavo che mio figlio fosse gay, ma non volevo accettarlo e speravo, contro ogni speranza, di sbagliarmi. Credevo o desideravo che le cose fossero differenti. Mio figlio non ha fatto spontaneamente coming out, ho dovuto chiedergli io di dirmi se era gay! E la sua risposta, abbastanza disinvolta, fu: “Pensavo lo sapessi!”.
Potevo smettere di amare mio figlio? No di certo. Un’anima premurosa e gentile, a volte esasperante, ma sempre amorevole! Un uomo con molte doti, dai solidi valori. Quando decise di andare a vivere, studiare e lavorare all’estero, fu straziante, ma sapevo che aveva bisogno di spazio per crescere, imparare e ampliare i suoi orizzonti.
Per me e mio marito ci volle del tempo per avere il coraggio di condividere questa esperienza coi membri della famiglia e i nostri amici intimi. Abbiamo incontrato alcuni “muri”, proprio come ci aspettavamo, ma nulla di spiacevole. Lentamente, ma in modo sicuro, l’amore in famiglia ha unito tutti.
Mio figlio si è trasferito a Manchester, dove ora è molto felice. La ciliegina sulla torta è stato incontrare il compagno della sua vita in questa città. Non solo ha trovato un luogo che ama, ma anche un compagno con cui condividere tale gioia. Quando abbiamo incontrato il suo compagno abbiamo potuto vedere che si amavano e rispettavano, e che quella era la vita adatta a loro. Si rendevano felici l’un l’altro.
Abbiamo incontrato i futuri suoceri, e ne siamo stati felici. Fra di noi c’è stato subito feeling, condividevamo gli stessi valori e la stessa visione della vita, ed eravamo al settimo cielo per i nostri figli che si erano innamorati. All’inizio di quest’anno i nostri figli si sono sposati. E che matrimonio! Un matrimonio per pochi intimi, la famiglia e gli amici. La cerimonia, il ricevimento, sono stati magici! Non avrei potuto desiderare nulla di meglio!
In questo periodo di agitazione nelle nostre vite, mentre cercavamo di venire a patti con questa nuova realtà, trovammo tanta solidarietà da parte dei genitori di DRACHMA, un gruppo di supporto formato da genitori di persone LGBT che aiutano altri genitori a trovare uno spazio sicuro in cui poter parlare, pregare e condividere esperienze e timori e gioie. È stato un percorso meraviglioso, dove abbiamo trovato pace e gioia per le nostre vite, in cui lavoriamo per raggiungere consapevolezza e continuare ad aiutare altri genitori.
La nostra fede in un Dio amorevole e premuroso ci ha aiutati ad andare avanti e a condividere con altri le nostre esperienze. Sappiamo che DIO AMA! Non esclude nessuno dal suo amore! Ha creato ciascuno di noi a Sua immagine e somiglianza e ci ama tutti incondizionatamente! E questa è una verità innegabile!
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