Non vi è alcuna condanna per le persone sieropositive (Romani 8:1)
Scheda biblica* del reverendo J. Alfred Smith, Senior** tratta dalla Pastor’s Guidebook-HIV/AIDS Ministry, edita da AARTH Ministry*** nel maggio 2004, USA, pag.34-36, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Brano biblico: “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito.” (Romani 8:1)
Temi:
1. Tutti sono i benvenuti nella Chiesa: mentre così tanti, nella nostra società, rifiutano ed escludono, noi cristiani, alla stregua di Cristo nostro Signore e Salvatore, incoraggiamo e sosteniamo l’inclusione e la partecipazione di tutti i figli di Dio nella Chiesa e nei suoi ministeri.
2. L’amore inclusivo di Dio, la sua misericordia e la sua grazia: le Scritture parlano in continuazione di un Dio che raggiunge chi viene escluso per qualsiasi ragione e chi vive ai margini della nostra comunità. Noi siamo discepoli di Colui che mangiò con chi era rifiutato dall’establishment religioso dell’epoca. L’obiettivo del Signore è cambiare e rinnovare la vita di chi è stato rifiutato, nello Spirito di Cristo. La Chiesa non è un museo di santi, è un ospedale per peccatori salvati dalla grazia di Dio.
Riferimenti all’HIV/AIDS:
- La Chiesa è parte integrante dello stile di vita afroamericano; tuttavia, molti si sentono alienati dalla Chiesa perché la gente potrebbe evitarli o ritenerli peccatori in quanto l’HIV si contrae principalmente attraverso il consumo di droga e l’attività sessuale non protetta. I cristiani hanno l’opportunità e l’obbligo di accogliere tutti, incluse le persone sieropositive, nella comunità ecclesiale per offrire loro la guida spirituale e l’amore di cui hanno bisogno per sostenere questa battaglia.
- L’HIV può toccare chiunque. Non conosce differenze di età, genere, orientamento sessuale, stile di vita. Gli afroamericani costituiscono il 12% della popolazione statunitense; tuttavia, nel 1997 hanno costituito il 57% di nuove infezioni da HIV e quasi il 50% dei casi di AIDS. Forse qualcuno che conoscete l’ha già contratto. Le persone sieropositive hanno bisogno di essere accolte e l’aperta discussione sull’argomento è fondamentale per diventarne consapevoli e abbassare il rischio di infezione.
- L’HIV/AIDS non è solamente una “malattia dei gay”. Nel mondo, più del 75% delle persone infettate sono eterosessuali. L’HIV può infettare chiunque a prescindere dalla razza e dalle condizioni sociali; attualmente sta colpendo duramente le donne, in particolare le donne afroamericane, che nel 1997 hanno costituito il 60% dei casi di AIDS tra le donne statunitensi.
Sermone scritto per la Giornata Mondiale dell’AIDS, 1 dicembre
Oggi, domenica mondiale dell’AIDS, qui all’Allen Temple celebriamo il ministero offerto dalla nostra congregazione alle persone sieropositive. Attraverso questo ministero molte persone hanno fruito di compagnia compassionevole durante la loro lotta con la malattia. Attraverso di noi uomini, donne, adolescenti e bambini con bisogni reali e spesso urgenti stanno ricevendo supporto e servizi vari. Attraverso questo ministero, inoltre, i membri della nostra congregazione stanno approfondendo il significato del discepolato cristiano.
Questa realtà nasce dalla visione dei nostri pastori, J. Alfred Smith, Senior e J. Alfred Smith, Junior. I volontari del ministero HIV/AIDS li ringraziano e ringraziano Dio per il Suo progetto. La nostra speranza e la nostra preghiera è che ogni chiesa possa avere un ministero analogo o qualche altra forma di apostolato per le persone sieropositive.
La nostra missione e le sue basi bibliche
Il ministero di sostegno per le persone sieropositive vuole essere loro di conforto attraverso il sostegno, l’educazione e l’addestramento per gli individui, le loro famiglie e i loro amici. I nostri volontari svolgono il loro servizio nella nostra congregazione e nella città in cui vivono. Gli utenti sono uomini e donne con diverse identità sessuali e di origini disparate. Dal punto di vista biblico, il nostro ministero si basa sulla convinzione che “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1).
La nostra è una “CHIESA INCLUSIVA” dove tutti vengono accolti, dove i doni di ciascuno vengono riconosciuti e valorizzati, dove i diritti di ciascuno vengono difesi e promossi. Mentre così tanti, nella nostra società, rifiutano ed escludono, noi cristiani, alla stregua di Cristo nostro Signore e Salvatore, incoraggiamo e sosteniamo l’inclusione e la partecipazione di tutti i figli di Dio nella Chiesa e nei suoi ministeri.
Mentre ci avviciniamo alla stagione natalizia in cui si celebra la nascita del bambino Gesù, ricordiamoci che venne chiamato “Emmanuele, Dio con noi!” (Matteo 1:23). E davvero Dio è con noi, anche se siamo sieropositivi. Israele, il Dio che ti ha creato dice “Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni.
Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. Poiché io sono l’Eterno, il tuo DIO… Perché tu sei prezioso ai miei occhi e onorato, e io ti amo, io do uomini al tuo posto e popoli in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te” (Isaia 43:1-5).
* I brani biblici sono tratti dalla versione Nuova Diodati.
** J. Alfred Smith, Senior è pastore presso la Allen Temple Baptist Church di Oakland, California.
*** AARTH (African Americans Reach and Teach Health) Ministry è un’organizzazione che diffonde informazioni sulla salute e la prevenzione tra gli Afroamericani. Collabora in particolare con le Chiese cristiane e le organizzazioni islamiche composte in maggioranza da Afroamericani e con le istituzioni governative.
Testo originale (PDF): Theological Perspective of HIV/AIDS