Nozze gay in Francia: il primo matrimonio è tra Bruno e Vincent, “un sogno che si realizza”
Articolo del 28 maggio 2013 di Delia Vaccarello pubblicato su Huffington Post Italia
Si sono conosciuti grazie a Internet e di certo non sapevano che 7 anni dopo si sarebbero sposati davanti a 600 persone con gli occhi di tutta la Francia puntati addosso. Bruno poi, un funzionario francese molto riservato, quando ha conosciuto Vincent non immaginava neanche di essere omosessuale. Mercoledì 29 maggio a Montpellier si celebrerà il primo matrimonio gay francese, mentre il paese continua ad essere spaccato sulla legge entrata in vigore da pochissimo.
A dirsi di sì nella grande sala delle riunioni del municipio saranno Bruno Boileau, 30 anni, e Vincent Autin, dieci anni più grande. Avranno per testimoni le due sorelle di Bruno e per officiante il sindaco della bella cittadina nel sud della Francia, Hélène Mandrou, impegnata da tempo sul fronte delle nozze gay.
Questa volta la cerimonia non sarà simbolica come quella che il 5 febbraio del 2011, proprio per caldeggiare la riforma, la stessa Hélène Mandrou aveva celebrato unendo due gay, Tito Livio Santos Mota et Florent Robin. Questa volta si fa sul serio.
La scelta di Montpellier per le prime nozze è frutto proprio del notevole impegno di Mandrou. In prima fila saranno schierati i rappresentanti del governo: il ministro dei diritti delle donne, Najat Belkacem-Vallaud, e il ministro per la Famiglia, Dominique Bertinotti. Insieme a loro 300 invitati tra esponenti politici e delle associazioni, 200 tra familiari e amici della coppia, e 130 giornalisti accreditati.
“Il nostro matrimonio ha una grande eco mediatica e questo può essere imbarazzante”, ha dichiarato Bruno a l’avenir.net. “Ma noi cerchiamo sempre di non dimenticare lo scopo della nostra battaglia: che sia Monsieur o Madame, ciascuno deve potersi sposare nella propria città”.
Tra i parenti stretti non manca la commozione. “Finalmente possono sposarsi”, ha dichiarato felice la madre di Vincent, Evelyne Autine, in un video che ritrae la coppia seguita ovunque dalle telecamere e impegnata a organizzare ogni cosa, dai vestiti ai fiori.
La formula scelta per il rito è ridotta all’osso: “Vincent Autin, vuoi prendere per sposo Bruno Boilea?u”, “E tu, Bruno Boileau, vuoi prendere per sposo Vincent Autin?”. “Vi dichiaro uniti in matrimonio”. Helene Mandrou ha invitato tutti ha rispettare l’importanza del momento e a non trasformare la cerimonia in uno spettacolo.
Se infatti inizialmente si era pensato ad allestire dei maxischermi, anche per motivi di sicurezza si è preferito rinunciare. Non solo, visto il clima rovente nel Paese, per evitare scontri le forze di polizia hanno consigliato di organizzare il banchetto di nozze in forma strettamente privata e in una località segreta.
La cosa non dispiace a Bruno e Vincent che anche per il rito avrebbero preferito un po’ più di intimità: “Il nostro è un matrimonio d’amore – hanno detto – vogliamo mettere su famiglia e dunque chiederemo anche l’adozione”.
Si sono conosciuti sette anni fa e a rendere possibile il primo contatto è stato il web e la passione comune per un cantante. Entrambi hanno partecipato a una discussione all’interno di un forum e poi, un intervento dopo l’altro, hanno deciso di incontrarsi a Parigi.
È amore a prima vista. Bruno, di carattere più timido, si ritrova di colpo innamorato di Vincent, estroverso, appassionato di rugby, automobili e informatica, e già attivista lgbt. Vincent è impegnato all’interno dell’Interpride World, di cui è responsabile francese. I mesi passano, la storia è seria, e Bruno decide di fare coming out in famiglia.
Il padre alla notizia abbraccia Vincent, le sorelle sono solidali con loro. Iniziano a sperare e a lottare affinché la Francia riconosca a gay e lesbiche la completa parità rispetto agli etero. Mercoledì 29 maggio si diranno di sì: “Dobbiamo tutto questo anche ai tanti che insieme a noi e prima di noi si sono battuti per l’uguaglianza”. Una passione civile che in terra di Francia si conferma sempre viva.