Nuovi occhi per guardare al cambiamento (Gv 21:1-19)
Riflessioni bibliche di Alma Crawford, Tat-Siong Benny Liew e Angela Bauer-Levesque tratte dal progetto Out in Scripture (Stati Uniti), del gennaio 2007, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Pasqua non riguarda solo la resurrezione di Gesù e la trasformazione dei seguaci dal nascondersi all’uscire allo scoperto (Giovanni 21:1-19). Pasqua riguarda il modo in cui Dio continua a lavorare con la gente, aiutando chi non riesce ad accettare la libertà del Signore di benedire e includere gli “altri”, a cambiare e vedere le cose in maniera diversa (Atti 9:1-20).
– In che modo le persone si trasformano da oppositori a sostenitori degli LGBT? Cosa causa tale trasformazione?
Apocalisse 5:11-14 ci mette come davanti a un buco della serratura che guarda verso il paradiso, permettendoci di vedere che accadono molte cose che sulla terra non scorgiamo. Il misterioso lavoro di Dio può essere una cosa per noi astratta, ma possiamo avere fiducia che stanno accadendo delle cose in quel regno che un giorno si manifesteranno.
In Atti 9:1-9 vediamo misteriosamente all’opera il Gesù postpasquale. Il versetto 7 chiarisce che i compagni di Saulo non possono vedere che Dio è al lavoro. Né può veramente vederlo Saulo, un oppositore di Gesù e dei suoi seguaci. Saulo sta perseguitando chi segue la Via di Gesù, forse perché ha difficoltà ad accettare la nuova rivelazione di Dio in Gesù (vedi Atti 7, in cui Saulo approva la lapidazione di Stefano), o forse non riesce ad accettare i non Giudei, i Gentili, che hanno cominciato a far parte del movimento di Gesù (vedi Atti 8 e 10). Forse Saulo fa questo semplicemente perché i seguaci di Gesù sono diversi, e lui vede la loro diversità come una minaccia alla sua identità.
Qui dobbiamo stare attenti a non vedere un messaggio antiebraico. L’esperienza di Saulo ci suggerisce che Dio rimuove continuamente, misteriosamente e miracolosamente le scaglie dagli occhi che non riescono a vedere, inclusi quelli di chi non sono disposti a vedere o accettare le persone LGBT come destinatarie della grazia e dell’amore di Dio.
– Che cosa i credenti LGBT e i loro amici potrebbero essere chiamati a fare per aiutare la gente a cambiare “idea” e ad aprire gli occhi della fede in modo nuovo?
Questo misterioso e miracoloso lavoro di Dio richiede certamente il lavoro umano. Saulo deve instaurare un dialogo con la luce e la voce che lo bloccano sulla strada. Deve affrontare un periodo di confusione, digiuno e preghiera. Inoltre deve permettere ad Anania – uno di quelli che lui rifiutava e che voleva portare legati a Gerusalemme – di toccarlo fisicamente (Atti 9:17).
La collaborazione umana ai movimenti divini verso il cambiamento coinvolge non solo chi ha bisogno di cambiare ma anche gli oppressi. Se la gente deve guardare in modo diverso le persone LGBT, queste devono essere disponibili ad impegnarsi ad aiutarla al momento opportuno.
È comprensibile come Anania fosse riluttante nel recarsi da un noto oppressore e persecutore, senza contare il nome della via (La strada Diritta [Atti 9:11], in inglese Straight, che significa anche “etero”). E proprio come Saulo deve lasciarsi toccare da Anania, questi deve impegnarsi a toccare fisicamente Saulo.
Troviamo un messaggio simile in Giovanni 21:1-19. I discepoli devono uscire per svolgere il duro lavoro della pesca, anche se Gesù non solo dà loro un consiglio utile su dove buttare la rete, ma anche prepara per loro una grigliata di pesce. Il lavoro misterioso di Dio continua, non solo tra chi ha bisogno di occhi nuovi, ma anche tra chi ha ricevuto un nuovo modo di vedere e una nuova vita da Dio.
Dio, come proclama il Salmo 29 (30), “ci ha liberati [noi LGBT]”, “ha mutato il nostro lamento in danza” e “la nostra veste di sacco in abito di gioia”. Fuori dalla fossa della condanna, del dubbio e dell’odio verso se stessi, Dio ha autorizzato gli LGBT a “lodare… a cantare senza posa”. Dobbiamo comunque ricordare che la lode e il culto sono delle forme di comunione con Dio che devono condurre alla comunione con gli altri nel servizio e nel ministero.
Come annuncia Gesù in Giovanni 5:17, egli deve mettersi all’opera perché Dio è sempre all’opera. Proprio come Dio invierà Saulo come predicatore del vangelo di Gesù dopo avergli dato occhi nuovi, il Cristo risorto riabiliterà Simon Pietro da un passato di rinnegamento a un futuro di ministero attivo. Inoltre ci viene detto che Saulo e Pietro dovranno affrontare rischi e pericoli.
– A cosa dovrebbero fare attenzione le persone LGBT nel leggere e predicare questi passi?
Abbiamo già accennato al pericolo, insito nelle nostre letture, di fare del popolo ebraico un capro espiatorio. Dovremmo essere chiari sul tipo di cambiamento o trasformazione di cui parliamo nei passi di oggi. “Cambiamento” può essere una parola poco gradita agli LGBT. Tutti abbiamo ascoltato i discorsi su Dio che può aiutare le persone LGBT a cambiare e diventare “normali”, eterosessuali. Dobbiamo evidenziare il fatto che il vero cambiamento di Saulo in Atti 9:1-20 consiste nel passare dal rifiuto e dalla persecuzione all’accettazione del prossimo.
Allo stesso modo, l’opera dei discepoli in Giovanni 21:1-11 si vede non solo dalla pesca abbondantissima ma anche dalla rete che non si spezza. In altre parole, il loro lavoro rivolto a creare il cambiamento si muove sempre verso la comunità. Similmente, Pietro viene incaricato di nutrire e pascere, non di umiliare o di fare violenza (versetti 15-17).
Finalmente, abbiamo Apocalisse 5:11-14, con l’enfasi sull’intronizzazione dell’agnello immolato; il riferimento di Giovanni 21:18-19 al martirio di Pietro; e l’allusione di Atti 9:15-16 alle sofferenze di Paolo; dobbiamo quindi bilanciare il riconoscere il nostro debito verso chi si è sacrificato per noi perché le cose migliorassero e la nostra tentazione di glorificare la sofferenza. La promessa di gioia mattutina del Salmo 29 (30):6 è preziosa, ma in pratica dobbiamo tenere conto della lunghezza della notte.
Dobbiamo riflettere ancora sul fatto che il sacrificio può danneggiare chi è svantaggiato, apparendo invece opportuno e necessario ai privilegiati. Dopo tutto c’è da riconoscere che non tutte le persone LGBT hanno la stessa estrazione sociale o origine etnica. L’autentica costruzione della comunità richiede la comprensione delle differenze, non il sottovalutarle.
La nostra preghiera
Leggete, silenziosamente o ad alta voce, la poesia di Pat Parker “Eredità”. Fatevi trasportare nella preghiera o nella meditazione.
È da questo passato che io vengo
circondata dalle sorelle di sangue
e di spirito
è in questo passato
che io lascio in eredità
una storia di lavoro e lotta.
Ogni generazione migliora il mondo
per quella che viene.
I miei nonni mi hanno trasmesso la forza.
I miei genitori mi hanno trasmesso la fierezza.
Io ti trasmetto la rabbia.
Ti lascio un mondo incompleto
un mondo
in cui
le donne ancora
sono proprietà e roba d’altri
in cui
il colore della pelle ancora
chiude le porte
in cui
le preferenze sessuali ancora
sono minacciose
ma ti lascio
un eredità
di gente che fa
di gente che affronta il rischio
di aprire ancora di più la fessura.
Prendi la forza, perché potresti
condurre una lunga battaglia.
Prendi la fierezza che puoi
non sminuirti mai.
Prendi la rabbia che puoi
non accontentarti mai di meno.
Queste siano le cose che passo
a te figlia mia
se questo è il risultato della perversione
lascia che il mondo stia ad urlare.
Zittirai le loro voci
con la tua vita.
Testo originale: Easter to Pentecost Year C