Ogni credente in coscienza può decidere in autonomia se dire sì o no al ddl Zan
Email inviataci da Francesca Masante
Trovo gravissimo l’appello del Vaticano allo Stato e ai cattolici italiani contro il ddl Zan. E lo trovo gravissimo proprio da credente. Le autorità vaticane non possono e non devono ignorare che al di sopra delle istanze, in questo caso squallide, della politica esiste una cosa chiamata primato della coscienza.
La coscienza è il luogo dove si afferma la libertà ultima del credente e la sua capacità di ascolto e discernimento. Anche in opposizione o in contrasto con il pensiero più conformistico e corrente. Perché la voce di Dio è “voce di sottile silenzio“. Non urla, non sbraita inutili, giudicanti parole. L’unico linguaggio che conosce è quello della tenerezza e del più semplice e umile calore umano.
Se tenerezza e calore mancano difficilmente sarà Dio a parlare in noi, temo. E se poi Dio non dovesse esistere perlomeno sarà stata l’umanità di ciascuno a trovare espressione e non aridità di cuore e pregiudizi.
Proprio sulla base del principio del primato della coscienza un credente non può che decidere in autonomia se dire sì o no al ddl Zan. Grazie dell’attenzione