Omofobi “giù le mani dai nostri bambini!”
Riflessioni di Massimo Battaglio
“Giù le mani dai nostri bambini“. Era il grido sinistro che urlavano gli odiatori professionali ai tempi della stepchild adoption. Puzzava di pedofilia e in effetti voleva proprio insinuere quello: che i gay volessero figli per approfittarsene. Si ripeteva che solo “un papà e una mamma” sanno come tirare su un figlio. E intanto si alludeva a molto peggio.
Oggi, “giù le mani dai nostri bambini“, lo gridiamo noi. Perché a Torino, ieri, è stata ferita una ragazzina di tredici anni, poco più di una bambina, all’uscita dalla scuola, “colpevole” di portare una borsa raimbow.
Un gruppetto di bulle – cresciute senz’altro in famiglie tradizionali composte da un papà e una mamma – l’hanno aggredita insieme a una compagna. Sono saltate addosso a entrambe a suon di grida omofobe e le hanno spaccato il naso.
L’età media delle vittime è sempre stata piuttosto bassa: più di metà di esse hanno sempre avuto meno di trent’anni. Ma la percentuale di teenagers sta crescendo (Nel 2020 ne abbiamo registrati 17 mentre, nella sola metà del 2021, siamo già a 22). Ed è la prima volta che si registra un caso così grave in una scuola media inferiore. Parimenti, è sempre più bassa l’età degli aggressori.
Un’aggressione di stampo omofobo è già molto più grave dello stesso gesto compiuto per i motivi più futili. Lascia segni più gravi sulla persona e per questo va risarcito in modo adeguato. Se la vittima è un ragazzino, la gravità è ancora maggiore. I segni sulla sua psiche saranno ancora più profondi e richiederanno anni di attenzioni – e cure specialistiche – per rimarginarsi. Si saranno rovinati gli anni più belli della sua vita.
E’ impossibile non mettere in relazione questo episodio di omofobia quasi infantile con il clima surriscaldato in cui viviamo a causa dell’ostruzionismo delle destre contro il ddl Zan (a cui si aggiungono ora i mal di pancia di Italia Viva). E’ impossibile non ricordare le lettere dei vescovi che blaterano di libertà di opinione, di differenza tra uomo e donna e di amenità varie pur di non concedere una goccia di giustizia ai “sodomiti”. I ragazzini non stanno a filosofeggiare. Imitano gli adulti coi loro strumenti.
Bene cari signori: avete superato il limite. Nemmeno la mafia se la prendeva coi bambini. Voi, inconsapevoli, in preda al delirio di chi reclama di poter continuare a odiare, state portando gli italiani ad andare oltre: ad aggredire una ragazzina che forse non aveva nemmeno ancora ben chiaro il proprio orientamento sessuale.
Fermatevi, per Dio! Aprite gli occhi! E caldeggiate l’approvazione immediata della legge contro l’omofobia!
Ora direte sicuramente che stiamo strumentalizzando un episodio violento a fini politici. Sappiamo che lo farete perché vi conosciamo. Siete già lì che fate partire i vostri post. Bene, continuate pure. Noi vi terremo aggiornati su quali misure prenderemo per fare giustizia contro questo episodio squallido che chiama in causa tutti voi. Ma giù le mani dai nostri bambini!