Omofobia e transfobia, comunità in preghiera. Segno di una Chiesa accogliente
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Articolo di Luciano Moia pubblicato su Avvenire del 17 maggio 2019, pag.23
Sono il segno di una Chiesa davvero accogliente e inclusiva le decine di veglie di preghiera organizzate in tutta Italia per la Giornata internazionale “contro” l’omofobia e la transfobia che si celebra oggi. La Chiesa però non prega “contro’. E quindi le preghiere sono aperte alla speranza di “superare” atteggiamenti che parlano di pregiudizio, di discriminazione, spesso anche di violenza.
Si prega con persone che rappresentano davvero una periferia esistenziale segnata dall’esclusione e dalla sofferenza. Si prega perché, in molti casi, sono stati gli stessi genitori di ragazzi e ragazzi che presentano un orientamento omosessuale a chiedere alle parrocchie un segno visibile che mostri attenzione e sguardo pastorale, nel rispetto e nella dignità di ciascuno.
Nessuna ideologia “omosessualista” nessun attentato alla verità della differenza di genere, nessun proposito di omologare situazioni diverse. Ma solo il desiderio di far comprendere che le parole del versetto di Isaia (43, 1.4) «non temere perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu miappartieni, sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno e io ti amo» – che in questi giorni accompagneranno tutte le veglie – sono davvero la voce di una Chiesa coerente con l’insegnamento di Cristo, «che in un amore senza confini si è offerto ad ogni persona senza eccezioni» (Al, 250).
Anche a coloro che chiedono di essere definiti cristiani LGBT, perché tali sono, senza che nell’acronimo si debbano per forza scorgere finalità propagandistiche o velleità di rivendicazioni dottrinali. Le veglie sono partite il 12 maggio e andranno avanti fino al 7 giugno.
In molte parrocchie avranno un respiro ecumenico, con la presenza di comunità evangeliche metodiste, battiste, luterane, valdesi. In queste situazioni si «inviteranno le persone di buona volontà ad essere segni di luce in un’Europa inquieta e a testimoniare, ancora una volta, il valore dell’accoglienza e dell’inclusione di tutte le diversità».
Tante le situazioni significative. Ieri sera (16 maggio) a Bergamo, nella chiesa di San Fermo, la veglia è stata presieduta dal vescovo Francesco Beschi. Stasera a Palermo (18,45, chiesa di santa Chiara) si terrà il momento ecumenico con le preghiere dell’arcivescovo Corrado Lorefice, del pastore valdese Peter Ciaccio, dei rappresentanti della Chiesa luterana, e dei genitori dell’associazione Agedo.
Sempre stasera, a Civitavecchia (ore 21, chiesa della Santissima Concezione), nella veglia organizzata dall’ufficio diocesano per la pastorale della famiglia, i genitori pregheranno accanto ai migranti per segnalare l’attenzionea tutte le situazioni di fragilità: «La veglia – ha spiegato il vicario episcopale per la pastorale, don Federico Boccacci – conclude un cammino che quest’anno ci ha visto riflettere sulle difficoltà che i genitori incontrano nell’accogliere le scelte di vita dei propri figli». Genitori protagonisti ieri sera anche Ragusa (chiesa dei gesuiti in via del Sacro Cuore).
Accanto alle parole di Isaia, quella di una mamma, Anna Battaglia: «A chi se non a noi tocca testimoniare il messaggio d’amore predicato e incarnato da Gesù nel momento in cui i nostri figli ci chiedono di camminare con loro per accompagnarli a vivere alla luce del sole e a farli “nascere” di nuovo?».
Genitori protagonisti anchea Trapani (stasera ore 21, comunità parrocchiale di Sant’Alberto), Parma (la veglia si è tenuta ieri sera nella chiesa metodista-valdese), Vicenza (mercoledi sera) e Venezia (stasera alle 18,30, chiesa evangelica valdese di via Cavallotti, a Mestre). Straordinario l’impegno di Firenze, con cinque momenti di preghiera in altrettante parrocchie (l’elenco completo su www.gionata.org).
Al termine di alcune veglie sarà distribuito il volumetto “Genitori fortunati. Vivere da credenti l’omosessualità dei figli“ che raccoglie le testimonianze dei genitori con figli LGBT realizzato dall’associazione “La Tenda di Gionata”: Nel testo mamme e papà parlano di vita, inclusione, fede, speranza e di “un amore che cura e che libera….”. La prefazione è di don Gian Luca Carrega, incaricato della pastorale con le persone omosessuali per la diocesi di Torino.
Tra gli appuntamenti dei prossimi giorni, nell’impossibilità di segnalarli in modo completo, vanno almeno ricordate le veglie di Napoli (domenica 18,30, con il coinvolgimento dell’Agesci), Assisi (sabato 25, ore 16 alla Cittadella) e Milano (venerdi 31 maggio, ore 21 Santa Maria della Passione).