Omogenitorialità. Le due mamme di Gianmaria
Articolo del 23 febbraio 2013 di Sara Kay pubblicato su bambinizerotre.it
«Scusa per settimana scorsa ma Gianmaria ci si è ammalato e abbiamo perso un po’ la tramontana! Ecco, c’è anche Teresa in vivavoce». Così esordisce al telefono Marta e, non so perché, mi fa una simpatia immediata.
Com’è nata la vostra storia?
Marta: «Comincio io! Noi ci siamo conosciute 12 anni fa tramite amici comuni. Il desiderio di maternità è emerso dopo qualche anno, circa tre-quattro anni fa e anche questo in maniera semplice: una mia amica era rimasta incinta. Parlando della gioia della maternità, da “Non pensiamoci neanche perché non si può!” abbiamo iniziato ad informarci e piano piano abbiamo intrapreso l’iter prima medico-scientifico per capire se era fattibile e poi c’è stato il viaggio in Danimarca».
Paure?
Marta: «Sì tante, e principalmente della società. Paure che oggi si sono fortunatamente un po’ appianate. L’accoglienza al nido è stata bellissima: hanno preso atto del fatto che Gianmaria ha due mamme.».
«Al momento dell’iscrizione, quando è necessario fornire i dati della mamma e del papà, hanno tirato una riga su quest’ultimo e hanno preso i nostri dati, di due mamme. Poi è stato tutto abbastanza in discesa: abbiamo fatto anche la festa di Carnevale con le compagne del pre-parto con le quali per altro abbiamo un bellissimo rapporto, ci sentiamo regolarmente, come fanno le famiglie “tradizionali”. Non c’è nessuna differenza».
Marta: «Le nostre famiglie hanno reagito bene. A parte il comprensibile shock iniziale – anche perché abbiamo tenuto tutti, anche gli amici, all’oscuro finché abbiamo superato il terzo mese di gravidanza. Non volevamo la pressione esterna, visto che già c’è ce n’era tanta. Lo abbiamo comunicato a cose fatte, dando loro effettivamente poco tempo per metabolizzare».
Teresa: «Anzi, devo dire che superato lo shock i nostri fratelli e le nostre cognate sono state contenti e ci siamo rese conto di aver sottovalutato le nostre famiglie che invece ci hanno appoggiato. Anche i nostri genitori ci aiutano appena possono».
Il bimbo avrà dei modelli maschili?
Marta: «Ha un sacco di zii e di cugini, i modelli maschili di riferimento non gli mancheranno, inoltre ha un rapporto bellissimo con il nonno. Ora è piccolo, ma quando crescerà gli diremo la verità anche grazie ai libri della Casa Editrice Lo Stampatello che si focalizzano sulle famiglie non tradizionali, raccontando storie di bimbi con un genitore, con un due mamme e con due papà.
Diremo a Gianmaria che un signore gentile ci ha dato un semino per permetterci di diventare una famiglia. Noi siamo i suoi genitori, questa è normalità.
Conoscendo Famiglie Arcobaleno abbiamo avuto feedback di chi già c’è passato e oggi ha figli teenager: questi ragazzi non hanno subito pressioni perché hanno una famiglia considerata “diversa” dai più. Di solito anzi sono proprio loro non solo a non vergognarsene ma ad educare le persone che li circondano. La speranza è che anche il nostro bimbo abbia questo tipo di approccio».
Come vedete la situazione in Italia?
Marta: «In Italia non ho grandi aspettative, ora che se ne parla molto di più spero che qualcosa si muoverà. Speriamo che dietro l’ondata delle unioni civili, a prescindere dal sesso, si faccia qualcosa anche per le famiglie omogenitoriali.
È già molto lasciare testimonianze, come in questo caso, sulla nostra vita. Fare due chiacchiere al bar, in una scuola o in un’intervista può essere molto importante per prendere coscienza che queste famiglie ci sono ed è ora di smetterla di negarci i diritti».
Un consiglio per una coppia gay che vorrebbe un figlio ed è spaventata da quelli che potrebbero essere i problemi in società?
foto famiglia omogenitorialeTeresa: «Fatelo subito! Se lo volete tanto e avete la possibilità economica fatelo subito, anche perché sì sa che è dispendioso, per gli uomini ancora più. Una conditio sine qua non è vivere serenamente la propria sessualità, per il resto fatelo il prima possibile anche perché sono pratiche un po’ lunghe e complicate». (Marta e Teresa hanno fatto 8 tentativi di fecondazione assistita in una clinica danese, ndr).
Ora che rileggo, mi sono accorta di non avervi detto chi è la madre biologica. Forse perché non è importante. Gianmaria sta crescendo in una famiglia serena e piena d’amore! Questo sì, lo è davvero.