Omosessualità, cosa dice la Chiesa Cattolica?
Testo pubblicato dal Marianist Social Justice Collaborative – LGBT Initiative Team* del movimento laicale cattolico della Famiglia Marianista del Nord America (Stati Uniti), liberamente tradotto da Clarissa, parte terza
2. Omosessualità, cosa dice la Chiesa Cattolica: Lavorare in un istituto cattolico richiede un equilibrio tra la sensibilità pastorale e la necessità di affermare gli insegnamenti cattolici. La Chiesa Cattolica riconosce l’omosessualità come un orientamento sessuale, e non esprime un giudizio sull’orientamento in sé. Tuttavia, visto che l’attività sessuale tra persone dello stesso sesso non può portare alla creazione della vita, tali atti sono visti come immorali.
Coerente con altri documenti della Chiesa, la posizione definitiva della Chiesa Cattolica è articolata nelle seguenti sezioni del Catechismo della Chiesa Cattolica:
§2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
§2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
§2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
La dottrina cattolica sull’omosessualità è complessa, e ci sono spesso dei fraintendimenti. Ad esempio:
• Orientamento omosessuale vs. attività omosessuale: la Chiesa Cattolica non equipara l’orientamento sessuale di una persona con l’attività sessuale. Riconosce che l’orientamento di ciascuno è qualcosa che non si può scegliere.
• Parole dure: termini come “intrinsecamente disordinati”, “contrari alla legge naturale” e “oggettivamente disordinata” sono frasi tecniche e filosofiche che sono difficili da accettare senza una completa comprensione dell’interpretazione cattolica della legge naturale. Non c’è da sorprendersi se alcune persone omosessuali e i loro cari trovano queste parole offensive.
In qualità di educatore devi essere consapevole della posizione della Chiesa sull’attività sessuale, che può avere luogo solo all’interno del matrimonio tra un uomo e una donna.
Questo non significa che un uomo gay o una donna lesbica siano “fatti male” (come può indurre a pensare la parola “disordinati”), o che lui o lei siano in qualche modo rifiutati da Dio. Inclinazioni ad atti omosessuali non sminuiscono in alcun modo la dignità umana complessiva e l’intrinseco valore della persona.
* Marianist Social Justice Collaborative – LGBT Initiative Team è un Progetto sponsorizzato dalla Famiglia Marianista del Nord America.
Testo originale (PDF): Addressing LGBT Issues with Youth – A Resource for Educators