Omosessualità e sacerdozio. Noi cattolici LGBT diciamo al Vaticano ma di cosa avete paura?
Comunicato stampa congiunto del Global Network of Rainbow Catholics* e di Cammini di Speranza del 14 dicembre 2016
Si osserva una pericolosa regressione rispetto ai precedenti passi in avanti di Papa Francesco riguardo l’inclusione di persone LGBTQI nella Chiesa. Ne “Il dono della vocazione presbiteriale – ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis” (8 dicembre 2016) di recente pubblicazione, la Congregazione per il Clero, con un linguaggio estremamente discriminatorio, si oppone alle procedure di ammissione ai seminari di uomini non eterosessuali e alla loro eventuale ordinazione sacerdotale. Noi, il Global Network of Rainbow Catholics, siamo per l’inclusione e la giustizia nei confronti delle persone LGBTQI laiche e le loro famiglie nella Chiesa. E riteniamo allo stesso modo che tutti i religiosi, uomini e donne, che hanno seguito la chiamata di Dio a dedicare la propria vita per la costruzione della Chiesa meritino lo stesso trattamento.
“Ci sono state situazioni tragiche all’interno della nostra famiglia del GNRC per cui alcuni membri, che erano stati in precedenza nei seminari, hanno purtroppo dovuto rinunciare alla propria vocazione dopo la scoperta del proprio orientamento sessuale. E, in alcuni casi, sono stati persino pubblicamente denigrati. “, Afferma Ruby Almeida co-presidente del GNRC e Presidente di Quest (Inghilterra). “Dopo l’esclusione dal seminario questi uomini di fede hanno sofferto l’alienazione, la depressione, un enorme senso di perdita e di confusione. La propria vocazione di seguire Gesù è stata infranta da tali pratiche discriminatorie“.
Spingere le persone LGBTI fuori della Chiesa, invece di trattare con rispetto e dignità la loro chiamata vocazionale, esprime un approccio cupo e reazionario. “La Chiesa ritiene in molti documenti che le persone LGBT dovrebbero vivere nel celibato, senza la possibilità di esprimere la loro sessualità, ma poi afferma anche che il sacerdozio non è un’alternativa possibile. Questo messaggio doppiamente cieco distorce la credibilità della Chiesa. Non dovremmo inoltre sottovalutare il riferimento semantico ad una sottile seduzione omoerotica nel rapporto intimo ed esclusivo tra il sacerdote e Cristo che la Congregazione per il Clero usa più volte nel documento“, spiega il Dr. Michael Brinkschroeder co-presidente del GNRC e project-manager di Homosexuelle und Kirche (Germania). “Non ci si può aspettare il benessere spirituale e mentale di qualcuno quando gli si sta costantemente riservando uno stile di vita costruito su porte sbattute in faccia e basato su messaggi contraddittori”.
Anche se il nuovo protocollo pubblicato si riferisce in particolare agli uomini omosessuali, crea un precedente per tutti i cattolici LGBTI. “Che dire di lesbiche, bisessuali, transessuali o intersessuali donne? Dovremmo seguire lo stesso percorso tortuoso? Quello che vorremmo vedere e riscontrare è un modo costruttivo e significativo di vivere nel servizio della Chiesa, una volta che si scopre e si desidera realizzare la propria vocazione religiosa“, ha osservato Ruby Almeida.
Molte espressioni come ‘tendenze omosessuali’ e ‘superarla’ ( riferita all’omosessualità) lasciano trasparire un significato sottinteso, quello dell’annullamento dell’orientamento sessuale umano, significato che può essere interpretato come linea guida subliminale per la terapia riparativa.
“Il nuovo protocollo non rispetta l’integrità morale e spirituale dei candidati gay al sacerdozio, perché tenta di sostituire la propria coscienza con norme discutibili, stabilite da una gerarchia, che si basano su una concezione male informata dell’omosessualità” conclude Michael Brinkschroeder.
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Global Network of Rainbow Catholics 2016
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Cammini di Speranza
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Portavoce: Andrea Rubera (3357510922)
Twitter: @Cdisperanza – FB: Cammini di Speranza
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* Il Global Network of Rainbow Catholics (rete globale di cattolici arcobaleno) (GNRC) riunisce le organizzazioni e gli individui che lavorano per la pastorale e la giustizia per lesbiche, gay, bisessuali, trans, questioning, in dubbio, intersessuali (LGBTQI) e le loro famiglie. La rete lavora per l’inclusione, la dignità e l’uguaglianza della community nella Chiesa cattolica romana e la società. Il GNRC è stata fondata nel mese di ottobre 2015 nella conferenza di Roma, “Ways of Love”, con 80 partecipanti provenienti da 30 paesi. Ad oggi, il GNRC rappresenta 25 gruppi di LGBTQI cattolici, le loro famiglie e gli amici di tutti i continenti.