Sull’omosessualità la pastorale cattolica supera la dottrina
Articolo di Laurence Villoz sul sito cristiano reformes.ch (Svizzera) il 21 marzo 2019, libera traduzione di Chiara Spasari
Invitati dall’associazione cristiana LGBT+ “Arc-en-ciel” di Neuchâtel (Svizzera), l’autore Michel Anquetil e il sacerdote Joel Pralong propongono la loro visione delle coppie omosessuali all’interno della Chiesa cattolica.
«Bisogna far evolvere la dottrina. La concezione tradizionale dell’omosessualità non è più sostenibile.» si sbilancia Michel Anquetil, invitato da Arc-en-ciel, associazione cristiana LGBT+ di Neuchâtel, nel contesto di una conferenza sulla posizione della Chiesa cattolica sul matrimonio esteso a tutti. Davanti a una trentina di persone, riunite mercoledì 30 marzo (2019) nella biblioteca pubblica e universitaria di Neuchâtel, questo francese, cattolico praticante ha presentato la sua opera, «Chrétiens homosexuels en couple, un chemin légitime d’espérance» («coppie cristiane omosessuali, un legittimo cammino di speranza»), pubblicato nel 2018.
«Non sono sul piano dell’attivismo, propongo una riflessione biblica e teologica», afferma. L’autore volge lo sguardo ad alcuni versetti dei due racconti della Creazione che compaiono nella Genesi (Gn 1 e Gn 2). Principalmente il versetto 27 (Gn1) :«Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio egli creò :maschio e femmina, li creò.» «Il testo non definisce cosa siano un uomo e una donna, dice « maschio » e « femmina».
La diversità non è l’opposizione di due nature, ma è ciò che nell’altro mi sorprende ogni giorno», spiega l’autore. Allo stesso modo, per Michel Anquetil, il problema della procreazione nella Bibbia, significa «un invito a rispondere alla magnificenza divina, essere completamente al servizio della Creazione, senza necessariamnete avere dei figli.»
«I due racconti della Creazione si completano a vicenda. Illustrano il progetto di Dio di plasmare una creatura a sua immagine che ne incontri un’altra che possa amare». Se le Chiese accolgono ormai gli omosessuali, «molte persone rifiutano che ciò possa tradursi in una pratica omosessuale concreta». «La congiunzione carnale deve tendere a esprimere delicatezza, tenerezza e mirare a una sempre più completa scoperta dell’altro. Per tutte le coppie omo o etero si tratta di sviluppare il dono ricevuto da Dio. » spiega Michel Anquetil.
Tensioni tra dottrina e pastorale
Presente a questa serata anche Joël Pralong, sacerdote da più di trent’anni e ormai rettore del seminario diocesano di Sion, ha chiarito la propria posizione sull’omosessualità. «L’importante è la persona. La dottrina della Chiesa sono confezioni, io mi occupo di sartoria. C’è una profonda tensione fra dottrina e pastorale all’interno della Chiesa cattolica. Si tratta di aiutare la persona a coinvolgere la propria sessualità in maniera appagante», spiega.
Una tensione denunciata da Michel Anquetil, che invoca un’evoluzione della dottrina. Un punto di vista condiviso da molte persone nel pubblico. «Ci si sente accolti come cristiani di second’ordine» lamenta una donna. «La Chiesa è a un punto di svolta come quello vissuto con Galileo. Sono sicuro che un giorno cambierà la sua dottrina in materia di omosessualità» afferma Michel Anquetil. […]
Testo originale: Homosexualité: la pastorale contourne la doctrine