Ora di religione: “Prof cosa ne pensa degli omosessuali? Perché la Chiesa è omofoba?”
Email inviataci* da Michela, insegnante di religione
«Prof, cosa ne pensa degli omosessuali? Perché la Chiesa è contro?». Ogni tanto qualche alunno mi fa questa domanda. E intanto penso che ci risiamo: ma perché?
Perché i ragazzi fanno queste domande ormai per me stereotipate e non sanno già la mia risposta? Mannaggia, oggi volevo parlare dei massimi sistemi e mi ritrovo impelagata sempre in quest’eterno dilemma!
«Allora ragazzi, sappiate che la Chiesa è un’assemblea, un insieme di persone che si definiscono credenti cristiani e cattolici e non può essere ‘contro’ le persone, altrimenti sarebbe contro se stessa e…».
«Sì, ma prof, suvvia, si sa che la Chiesa è omofoba!»
«Ragazzi, mi fate finire la frase o sapete già tutto voi e quindi abbiamo già concluso il discorso?». Silenzio. Certo, per affrontare un discorso così delicato, prima devo dedicare una premessa su cosa sia il dialogo vero, perché gli adolescenti non sono mica tanto abituati al dialogo, anche se ne sono assetati.
Poi penso: ma noi adulti siamo abituati a dialogare? Siamo abituati ad accogliere le domande da parte di chi ci sembra ci voglia provocare? Siamo disposti ad ascoltare tutti quelli che, con le proprie richieste, ci domandano qualcosa in più delle semplici risposte preconfezionate di cui siamo tanto fieri perché parte di noi?
«OK ragazzi, possiamo dire che in effetti una parte della Chiesa, quella ancora un po’ troppo ancorata a delle certezze non ben indagate che vengono usate più come strumento di giudizio che di comprensione, è un po’ omofoba, nel senso che è ancora molto giudicante verso i comportamenti omosessuali e si nasconde dietro al Vangelo, mascherando in realtà la propria frustrazione che spinge ad essere ‘contro’ qualcuno. Inutile dirvi che questo non è il Cristianesimo.
La mia opinione è, visto che volete saperla, semplicemente che non mi reputo di essere nessuno che possa dire ciò che deve o non deve fare il mio fratello che ha il suo cammino nella fede (o che magari non ce l’ha), e che per fortuna i cristiani credono in un Dio che è amore e accoglienza.
Sapete come la penso su alcuni argomenti e mai mi sentieri di esprimere un giudizio netto e lapidario, perché non è questa la fede che voglio abbracciare. In generale potrei dirvi che condivido ogni parola e ogni azione che su questo tema ha espresso il nostro Papa Francesco».
«OK prof, ma se suo figlio fosse gay?».
Penso alle mie adorabili pesti e con un moto che mi viene direttamente dal cuore rispondo: «sinceramente nella vita delle madri ci sono cose che spaventano realmente, questo a mio parere proprio è il nulla! Posso dirvi onestamente che non c’è cosa o persona che mi potrebbe separare dall’amore verso i miei figli e che la loro felicità è la mia».
Forse molti omosessuali vorrebbero semplicemente questo dai loro genitori e dalla gente in generale e allora mi ripeto fino alla nausea: non è forse l’ascolto reciproco e reale che ci fa incontrare le persone?
Non vogliamo intimamente essere tutti accolti per ciò che siamo? Possibile che ancora tante grida rimangano inascoltate o, peggio ancora, soffocate da chi si sente “normale”, “a posto” o addirittura superiore?
* “La verità vi farà liberi” ci ricorda il Vangelo, perché ciò di cui non si parla non esiste, crea ipocrisia e genera mostri. Ecco perché su gionata.org abbiamo deciso di raccontare il tema dell’omosessualità attraverso gli occhi e le esperienze degli insegnanti di religione cattolica (idr). Vogliamo raccontare storie, riflessioni ed esperienze vissute dagli insegnanti di religione e che oggi ancora non possono essere discusse, affrontate e condivise a viso aperto nella chiesa cattolica, altrimenti si rischia sanzioni e lo stesso posto di lavoro. Allora abbiamo deciso di dare parola a loro, perché la nostra chiesa cattolica cominci a fare i conti con una realtà che continua a non voler vedere.
Leggi le loro testimonianze sulla pagina “L’ora di religione” e se vuoi aggiungi il tuo contributo, anche anonimo, scrivendoci a gionatanews@gmail.com. Accetti il nostro invito? @tendadigionata