Otto passi biblici per confortarci in vista della Pasqua
Riflessioni bibliche di Alyse Knorr* pubblicate sul sito My Kid is Gay (Stati Uniti), liberamente tradotte da Grazia Pierangeli
La Pasqua è una festa di nuovi inizi e ripartenze. Per la Pasqua di quest’anno, dai un’occhiata al Nuovo Testamento con una prospettiva diversa con questi meravigliosi passaggi tratti dai Vangeli, ognuno dei quali assume un’importanza speciale se letto attraverso una lente queer. Troverai che si parlerà di amore, giustizia e perdono abbastanza da rifletterci per tutto il resto dell’anno. Celebra quindi la tua identità (e quella dei tuoi familiari!) con un po’ di testi sacri.
1. Le Beatitudini (Matteo 5:2-11)
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.”
Sarebbe difficile non iniziare con questa classica lista di benedizioni pronunciate da Gesù nel suo Discorso della montagna. La bellezza lirica e il profondo senso di mistero rendono questi versi una potente fonte di conforto per coloro che soffrono. Sono degli splendidi versetti da imprimere nella memoria e recitare tra sé e sé nei momenti di difficoltà. La parte che preferisco? “Beati i perseguitati.” BAM!
Bonus: Matteo 5:14-16, i versetti successivi alle Beatitudini, fanno anch’essi parte del Discorso della montagna, e recitano:
“Voi siete la luce del mondo, non può restare nascosta una città collocata sopra un monte. né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.”
Per me questi versetti riguardano l’essere se stessi orgogliosamente e apertamente, in ogni situazione. Un messaggio forte per tutte le persone LGBTQIA. Inoltre, sono stati fonte d’ispirazione per una canzone davvero eccezionale.
2. Ansia (Matteo 6:25-34)
“Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
“Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.”
Stando alla National Alliance for the Mentally Ill (Alleanza nazionale per i malati di mente), le persone LGBTQ hanno una probabilità tre volte maggiore di sperimentare una patologia mentale come l’ansia o la depressione. Quando l’ansia fa la sua comparsa, io ricorro ai Salmi e a questo famoso passo tratto dal Vangelo di Matteo. Pregare, leggere le Sacre Scritture e impararle a memoria possono essere un aiuto sotto forma di meditazione per trovare serenità. Questo passo, poi, è un ottimo inizio.
Bonus: Un altro fantastico passo sull’ansia si trova in Matteo 7:23-27, scena in cui Gesù e i suoi discepoli sono tutti insieme su una barca e i discepoli stanno letteralmente dando di matto per una forte tempesta. Gesù dice a tutti di usare la fede per placare l’ansia e poi, con una bellissima metafora usata per enfatizzare questa idea, la tempesta si placa all’improvviso.
3. Non giudicare il prossimo (Matteo 7:1-5)
“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”
Questo passo, ripetuto più avanti in Luca, pare estremamente valido quando si tratta di questioni LGBTQIA. Siamo abituati a sentirci giudicati dagli altri, da persone che non hanno alcun diritto a giudicarci. Dobbiamo però stare attenti a non fare a nostra volta lo stesso. Ricordatevi il monito “porgi l’altra guancia”! Non rispondere alla cattiveria con la cattiveria. Rispondi con la compassione.
4. La regola d’oro (Matteo 7:12)
“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.”
Non noti un disegno qui? Porgi l’altra guancia, non giudicare chi ti giudica e tratta gli altri nel modo in cui vorresti essere trattato, non necessariamente nel modo in cui vieni trattato dagli altri. Questi atti possono aiutarti ad affrontare l’omofobia quotidiana, le microaggressioni e la persecuzione in un modo che non solo fa fluire più energia positiva nell’universo, ma che ti riempie anche di energia positiva e sostituisce quella negativa.
5. Ama il prossimo (Marco 12:31)
“Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi.”
Siamo andati oltre: ama i tuoi nemici; vale la pena evidenziare che il cristianesimo gira tutto intorno all’amare ogni persona: i tuoi amici, i tuoi nemici e coloro che non hai mai incontrato, gli sconosciuti.
Quando pensiamo all’amore, di solito ce lo figuriamo come un sentimento potente, profondo, che proviamo solamente per i nostri amici più cari e per la famiglia. Il messaggio radicale di questo passaggio è che dovremmo amare tutti. Ogni singola persona.
Questo tipo di amore necessita di un cuore immensamente aperto, qualcosa su cui Borg scrive esaurientemente. Ad esempio, egli afferma che “aprire il cuore è lo scopo della spiritualità, tanto delle nostre pratiche collettive che di quelle individuali […] Cuore aperto, compassione e passione per la giustizia vanno di pari passo. Un cuore aperto percepisce la sofferenza e il dolore del mondo, e vi risponde. Compassione e passione per la giustizia sono gli impulsi e gli imperativi etici che sono indissociabili da un cuore aperto”. Riuscite a immaginare come sarebbe il mondo se tutti si amassero, se il cuore di ognuno fosse così aperto? Cavoli.
Anche tu noterai che Borg sottolinea come amore e giustizia vadano di pari passo; stando a Borg la giustizia è la “forma sociale dell’amore”. “Prendere sul serio il Dio dell’amore e della giustizia” scrive Borg, “significa prendere sul serio la giustizia ed essere consapevoli che l’ingiustizia protratta nel tempo porta con sé delle conseguenze”. Sono l’unica a cui vengono i brividi a quest’idea?
6. Vita vs. vita oltre la morte (Marco 12:27)
“Non è un Dio dei morti ma dei viventi!”.
Questa citazione è una delle frasi, tra quelle attribuite a Gesù, che preferisco. Uno dei più grandi luoghi comuni sul cristianesimo è che riguardi solamente fare del bene per andare in paradiso. In realtà, Gesù fu molto più di un “profeta sociale” (detto con le parole di Borg) impegnato nel migliorare la vita quotidiana sulla Terra per i vivi. Da esseri umani, tutti dobbiamo fare del nostro meglio per rendere il nostro mondo un posto migliore prima di lasciarlo.
7. Inclusione profonda (Giovanni 6:70-71)
“Rispose Gesù: ‘Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!’. Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.”
Gesù non predicava solamente di amare i propri nemici, ma metteva anche in pratica questo concetto. Permise a Giuda di stare con lui, anche se, stando a questo passo, sapeva che alla fine lo avrebbe tradito e sarebbe stato responsabile della sua stessa morte! Inoltre, non erano solamente amici-nemici quelli che Gesù frequentava, ma anche esattori delle tasse e prostitute, tra gli altri.
Borg scrive che il messaggio di Gesù “ha sovvertito i confini netti del suo tempo. L’attività pubblica più visibile che conduceva era un pasto inclusivo, spesso preso di mira da coloro che lo criticavano. Mangiava con gli emarginati e i reietti. Mangiare insieme era un atto allo stesso tempo religioso e politico, fatto nel nome del Regno di Dio. Il pasto di Gesù afferma che pane e inclusività […] sono il Regno di Dio”.
8. Gli hater odieranno (Giovanni 7:6-7)
“Gesù allora disse loro: ‘Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive.’”
Molte persone seguono gli insegnamenti di Gesù, al giorno d’oggi; può essere quindi facile dimenticare quanto, al tempo in cui visse, egli fosse temuto e odiato per le idee progressiste che insegnava su amore, inclusione e accettazione. Era davvero molto avanti per la sua epoca. Molte persone LGBTQIA si sono sentite così in passato. È confortante sapere che siamo in buona compagnia.
Per approfondire ulteriormente, raccomando caldamente le opere di Marcus Borg e/o il Commentario biblico queer. Puoi anche dare un’occhiata alla Chiesa della Comunità Metropolitana a te vicina, dove potresti trovare uno studio LGBQIA della Bibbia. Buona fortuna e buona Pasqua!
* Alyse Knorr è l’autrice di due libri di poesia, Copper Mother e Annotated Glass (Furniture Press Books, 2013), e anche dell’opuscolo Alternates (dancing girl press, 2014). Le sue poesie sono apparse, o lo saranno prossimamente, tra gli altri, su: Denver Quarterly, Caketrain, ZYZZYVA, Drunken Boat e The Southern Poetry Anthology. Ha conseguito una laurea specialistica in scrittura creativa presso la George Mason University. È cofondatrice e coeditrice di Gazing Grain Press, organo di informazione inclusivo e femminista; inoltre, insegna inglese presso la University of Alaska di Anchorage.
Testo originale: Eight Great Gospel Selections for LGBTQ People and Their Families