Padre James Martin: “Perchè parliamo dei migranti senza conoscerli davvero?”
Articolo di padre James Martin SJ* pubblicato sul sito del settimanale gesuita America (Stati Uniti) il 26 novembre 2018, liberamente tradotto da Innocenzo
Ieri l’agenzia statunitense per la protezione delle dogane e delle frontiere degli Stati Uniti ha sparato gas lacrimogeni contro i migranti che cercavano di entrare negli USA dal valico di confine di Tijuana. In che modo in questo paese si è giunti al punto di lanciare dei lacrimogeni contro madri e bambini? Una ragione è dovuta ai tanti falsi miti diffusi su questi nostri fratelli e sorelle.
Primo Mito: sono persone “illegali”. In primo luogo, nessuno è una persona “illegale”, infatti la richiesta di asilo è un diritto umano universalmente riconosciuto. Gli attuali accordi internazionali derivano dal desiderio di non ripetere quello che accadde agli ebrei (in fuga) durante la seconda guerra mondiale, quando gli venne negato l’ingresso in molti paesi. Un requisito per richiedere il diritto di asilo è di essere fisicamente giunti in uno Stato, ed è esattamente ciò che questi uomini, donne e bambini dell’America Centrale stanno cercando di fare. In realtà, è illegale cacciare i richiedenti asilo senza aver ascoltato le loro storie. In altre parole, loro stanno cercando di seguire, sia la legge internazionale che quella del nostro paese.
Secondo mito: non possiamo permettercelo. Molte persone credono che gli Stati Uniti e molti altri paesi europei ospitino gia una grande quantità di rifugiati. Questo è falso. Nel mondo la maggior parte dei rifugiati è ospitata in nazioni povere o a basso reddito. Otto rifugiati su 10 sono accolti nei paesi in via di sviluppo. Nel 2016, ad esempio, la Turchia, il Pakistan e il Libano hanno ospitato ognuno il piu alto numero di rifugiati, per un totale di 5,4 milioni di persone. Dei 15 milioni di rifugiati nel mondo, l’ 86% è accolto in paesi in via di sviluppo. Al contrario, gli Stati Uniti, uno dei paesi più ricchi del mondo, accoglieranno nel 2019 solo 30.000 rifugiati. Possiamo permettercelo.
Terzo mito: sono principalmente dei criminali. Le affermazioni che i migranti siano criminali, che questo esodo porti i terroristi dal Medio Oriente, sono infondate. Ci sono dei criminali in qualche modo mescolati tra di loro? Come in qualsiasi altro gruppo di inmigranti giunti in passato in questo paese negli ultimi 200 anni ovvero: italiani, irlandesi, tedeschi e così via. Le persone in fuga dall’Honduras, ad esempio, sono principalmente donne e bambini, che affrontano alcune delle peggiori violenze, disuguaglianze e ricatti presenti nel mondo: bande di criminali, stupri e persecuzioni, oltre alla povertà. C’è una ragione per cui stanno rischiando tutto questo per venire qui. Stanno fuggendo dal crimine, non per portarlo a noi.
Quindi, prima di definire queste persone come illegali, troppo costose da mantenere o come criminali, informatevi sui fatti. E anche se vuoi ignorare i fatti ricorda cosa disse Gesù riguardo all’accoglienza dello straniero. Non ha detto di accogliere quando hanno i documenti in regola. Non ha detto di accogliere quando non c’erano rischi. Non ha detto di accogliere quando te lo puoi permettere. Gesù disse semplicemente “accogli“.
* Il gesuita americano James Martin è editorialista del settimanale cattolico America ed autore di dioversi testi di spiritualità e fede tra cui il libro “Un ponte da costruire. Una relazione nuova tra Chiesa e persone Lgbt” (Editore Marcianum, 2018). Padre James, da anni impegnato nella pastorale con le persone LGBT e i loro familiari, ha portato un contributo sull’accoglienza delle persone LGBT nella Chiesa Cattolica all’Incontro Mondiale delle Famiglie Cattoliche (Dublino, 21-26 agosto 2018) e una sua riflessione anche al 5° Forum dei cristiani LGBT italiani (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018).
Testo originale: Father James Martin: Stop the assault on asylum seekers