Padre René Camilleri: “L’insegnamento cattolico sull’omosessualità nella società di oggi è incomprensibile”
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), l’8 marzo 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Il massimo catechista di Malta ha messo in discussione l’insegnamento cattolico sull’omosessualità e ha criticato la dichiarazione sulle teorie riparative rilasciata dai vescovi di quella nazione la scorsa settimana. Padre René Camilleri, a capo del Segretariato per i Catechisti di Malta e Delegato per l’Evangelizzazione dell’arcivescovo, ha definito la dottrina della Chiesa sull’omosessualità “incomprensibile” come riportato da Malta Today: “La dottrina della Chiesa Cattolica si riferisce ancora all’omosessualità come se fosse una malattia o un disordine… Parlare in questa maniera nella società di oggi è semplicemente incomprensibile.’”
Camilleri stava rispondendo ad un documento dei vescovi di Malta che si opponevano alla criminalizzazione delle terapie riparative, una proposta che ora è al vaglio dei legislatori dell’arcipelago. Il documento, che collega l’omosessualità alla pedofilia e alle malattie mentali, ha scatenato una critica veemente e anche l’ammissione dell’arcivescovo Charles Scicluna che si tratta di un errore.
Camilleri ha aggiunto le sue critiche dicendo: “La mia obiezione a questo documento è che sembra che la Chiesa creda ancora che è possibile convertire gli omosessuali, cosa per me inaccettabile… non possiamo accettare la presenza delle terapie riparative in questo periodo storico… Ho i miei dubbi sul pubblico a cui è indirizzato il documento, ma se è indirizzato al pubblico in generale, allora menzionare la pedofilia in un contesto così delicato, lascia sempre spazio ad un’interpretazione errata”.
Questa non è la prima volta che Camilleri parla in modo positivo di questioni LGBT. Lo scorso anno ha parlato a The Independent della decisione di un prete maltese di benedire gli anelli di fidanzamento di una coppia dello stesso sesso. Incerto se, al posto del sacerdote in questione, avrebbe benedetto tali anelli, Camilleri ha avallato la sua decisione e ha detto che i sacerdoti “non dovrebbero privare [le coppie omosessuali] della benedizione che chiedono”: “I preti stanno affrontando questo tipo di situazioni e altre simili durante il loro ministero pastorale, a causa delle nuove situazioni che emergono via via e che necessitano della massima sensibilità pastorale. La Chiesa dovrebbe sempre avere la persona al centro della sua esistenza, perché la sua preoccupazione principale non è quella di salvaguardare la legge.
Se una persona decide di cambiare il modo in cui vive e lo fa non in conformità agli insegnamenti della Chiesa, la Chiesa stessa non può limitarsi a sbattergli in faccia la decisione ed usare un linguaggio di condanna nei suoi confronti… Noi siamo qui per accompagnare le persone, chiunque siano e qualunque cosa scelgano di fare”.
Padre Camilleri ha affermato che affrontando le realtà emergenti, come le unioni gay e la tutela dell’identità di genere, la Chiesa “non può permettersi di continuare a ripetere i vecchi insegnamenti, perché queste realtà ormai sono presenti” e che deve “fare scelte coraggiose”, sempre memore che “la sola ragione per cui la Chiesa esiste sono le persone stesse.”
Nel 2012 il catechista disse che i capi della Chiesa si sbagliavano ad opporsi alle adozioni di gay e lesbiche e che “l’idoneità di una persona non può essere determinata dall’orientamento sessuale o dallo stato civile”. È l’interesse del bambino, non gli stereotipi, che dettano la politica dell’adozione, ha riferito il Times of Malta.
Il principale catechista di Malta ha anche parlato della riforma della Chiesa e ciò che prevede papa Francesco, come specificato in un’intervista di gennaio con Malta Today: “Sembra che [papa Francesco] non sarà più il papa della salvaguardia della dottrina, ma principalmente quello della salvaguardia della libertà e della dignità delle persone di decidere per se stesse. In tutto questo sembra che il ruolo della Chiesa non sia essenzialmente quello di insegnare e di salvaguardare la giusta dottrina, quanto piuttosto quello di essere presente per accompagnare le persone nel loro viaggio”.
In anni recenti, le persone che vivono a Malta, un paese molto cattolico, sono diventate sempre più favorevoli all’armonia tra i diritti civili LGBT e la fede cattolica e hanno agito liberamente per farli progredire. La nazione ospita Drachma, un gruppo per cattolici LGBT, il Drachma Parents’ Group, che ha influenzato favorevolmente il Sinodo sulla Famiglia dell’anno scorso. Il governo maltese ha approvato una legge per la protezione delle persone transessuali nel 2015 che ora è considerata il massimo in Europa e ha legalizzato le unioni civili nel 2013. Il primo ministro Joseph Muscat ha annunciato il suo supporto al matrimonio omosessuale, dicendo che il paese è pronto per discutere l’argomento.
I commenti di Camilleri sulle “incomprensibili” fondamenta dell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità sono meravigliosamente onesti. La sua buona volontà nel criticare i superiori e, ancor di più, la buona volontà dei superiori ad ascoltare queste critiche e rispondervi di conseguenza, sono comunque segni di progresso. Questa libertà di parlare più apertamente dei problemi della Chiesa, che molti hanno individuato da decenni, è rigenerante.
La teologia e le pratiche pastorali cattoliche possono e devono progredire in queste condizioni, particolarmente per quel che riguarda la sessualità, il genere e le relazioni. Spero che le azioni dei leader della Chiesa maltese delle due settimane scorse siano un esempio che si estenderà a tutto il mondo.
Testo originale: Top Catechist Calls Teaching on Homosexuality “Nonsensical”