Nonostante il covid non dimentichiamo la pandemia di HIV
Articolo di Lois Chingandu pubblicato sul sito della Global Cause Foundation (Gran Bretagna) il 25 novembre 2020, liberamente tradotto da Giulia Garofani
La risposta globale al COVID-19 ha dimostrato che tutto è possibile. Ora abbiamo bisogno dello stesso impegno per sconfiggere l’AIDS.
L’AIDS non è scomparso. Forse possediamo trattamenti efficaci e metodi di prevenzione innovativi, ma non siamo riusciti a tenere sotto controllo le nuove infezioni da HIV.
L’obiettivo era di ottenere un numero di infezioni annuali minore di 500.000 casi entro il 2020. A giudicare dalle 1.7 milioni di nuove infezioni che abbiamo visto nel 2019, un dato che è cambiato molto poco negli ultimi quattro anni, il mondo ha fallito nel raggiungere l’obbiettivo.
I fattori di infezione dell’HIV
Nell’Europa Orientale e nell’Asia Centrale le nuove infezioni da HIV sono aumentate di due terzi nell’ultimo decennio; nel Medio Oriente e nel Nord Africa del 22%. In Africa, anche se il tasso delle infezioni sta scendendo, l’HIV rimane la causa principale di morte tra le donne in età riproduttiva. È anche la seconda causa di morte in età adolescenziale.
Anche se abbiamo una gamma di interventi biomedici, come la circoncisione maschile e la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP), rimangono significative barriere sociali e legali. Se prendessimo sul serio l’obbiettivo di sconfiggere l’AIDS, dovremmo affrontare le norme sociali e di genere che aggravano l’epidemia di HIV ed abrogare le leggi che criminalizzano le relazioni tra persone dello stesso sesso, l’uso di droghe e la prostituzione.
L’impatto del COVID-19
Il COVID-19 ha peggiorato le cose, bloccando i servizi per la prevenzione dell’HIV come la fornitura di preservativi, la PrEP e la riduzione dei danni per le persone che fanno uso di droghe. I sistemi sanitari si stanno sgretolando. Persone già fragili e vulnerabili vengono spinte verso la povertà, il che esporrà ancora di più i giovani ad un alto rischio di HIV.
Le restrizioni imposte per contrastare il COVID-19 stanno rendendo molti individui ancora più vulnerabili all’HIV. La violenza di genere e sessuale aumenta il rischio di infezione da HIV per donne e ragazze. I nostri partner ci informano che questa situazione è aumentata drasticamente durante il lockdown.
Alcuni governi stanno usando le restrizioni anti-COVID-19 per prendere provvedimenti contro persone che già sono marginalizzate. Nei tre mesi dopo l’inizio del COVID-19 abbiamo visto triplicare le richieste di accedere al nostro Fondo di Risposta Rapida per i gruppi marginalizzati.
Abbiamo supportato le prostitute che non riescono a sfamare le proprie famiglie perché si sono viste negare gli aiuti alimentari, e abbiamo fornito fondi ai programmi per aghi e siringhe sterili e per le terapie di sostituzione degli oppioidi per le persone che fanno uso di droghe. In Uganda i nostri partner hanno aiutato a far rilasciare venti giovani persone LGBT che erano state arrestate ed incarcerate con la scusa delle restrizioni anti-COVID-19.
Decisioni coraggiose
In questa pandemia i governi hanno dimostrato che si possono prendere decisioni senza precedenti quando si ci si trova davanti ad una crisi sanitaria. Ma anche la prevenzione per l’HIV è in crisi. Non dobbiamo permettere che venga ignorata, mentre l’attenzione e le risorse vengono mobilitate per combattere il COVID-19.
Abbiamo bisogno di governi che mostrino lo stesso coinvolgimento, e che affrontino finalmente le barriere che impediscono la prevenzione dell’HIV. L’HIV non è una nuova pandemia, ma ora più che mai abbiamo bisogno di coraggio e capacità di comando.
Testo originale: HIV prevention is in crisis